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Fusco, Pecchia, il Verona e la polvere sotto il tappeto

22.11.2017 | 00:05

Ognuno è libero di comportarsi come ritiene, normale che Filippo Fusco difenda Fabio Pecchia dimenticando che il Verona – con un super organico – nella scorsa stagione di B ha vinto quasi all’ultimo secondo. Ci possono anche rispondere che conta vincere e che le chiacchiere stanno a zero. Certo, ma se hai una super auto e sbandi dieci volte in curva prima di trovare il rettilineo un motivo ci sarà. In questa stagione Pecchia si è presentato con un’incredibile decisione, quella di rompere le scatole a Pazzini fin dalla prima giornata contro il Napoli mandandolo in panchina. Non entriamo nel merito, ma se Pazzini era il problema sarebbe stato meglio cederlo in estate e togliersi il dente. Dal nostro punto di vista il problema non poteva essere Pazzini, al massimo il problema è stato costituito da altre pessime gestioni, in primis quella relativa a Cassano. Normale che Fusco difenda Pecchia, lo farebbe anche se il Verona perdesse le prossime cinque partite. Ma parlando di ottime prestazioni Fusco dimentica un particolare: giocare decentemente e non raccogliere è un’aggravante, non un’attenuante. E parlare in quel modo significa nascondere la polvere sotto il tappeto, Verona e il Verona hanno bisogno di altre certezze.

 

Foto: zimbio