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Gagliardini & Co., quando il mercato di gennaio paga

22.03.2017 | 23:45

Dopo aver passato in rassegna i principali flop del mercato di gennaio, vediamo adesso quali operazioni concluse nella finestra invernale hanno, sin qui, offerto i riscontri maggiori avuto riguardo alle società militanti della nostra Serie A.

Non possiamo che partire da Roberto Gagliardini, protagonista del trasferimento più importante dell’intera sessione. Si era ricamato molto sulle cifre dell’affare (che tra prestito, obbligo e bonus può toccare il muro dei 28 milioni di euro), ma a smentire i soloni ci ha pensato direttamente il campo. Stefano Pioli ha lanciato immediatamente da titolare il centrocampista arrivato dall’Atalanta, finora addirittura mai sostituito (900 minuti in 10 partite), venendo ripagato nel migliore dei modi. Lo specialista classe 1994, entrato a pieno diritto anche in orbita azzurra, ha dimostrato di non avvertire minimamente la maggior pesantezza della sua nuova maglia, sempre nerazzurra, trovando anche due volte la via della rete. Applausi a scena aperta. Gli stessi che meriterebbe il Milan per l’intuizione Gerard Deulofeu, anche lui diventato subito inamovibile per Montella, con 1 gol e 3 assist all’attivo nei 767 minuti giocati. Peccato però che il club rossonero, impantanato nel famigerato closing, abbia potuto concludere l’operazione con l’Everton soltanto in prestito secco: incombe lo spauracchio Barcellona, cui basterebbero 12 milioni per riportare – sfruttando la recompra –  l’esterno iberico al Camp Nou. Ma la sensazione è che molto dipenderà dalla volontà del diretto interessato. Riccardo Saponara, approdato alla Fiorentina in non perfette condizioni, sta pian piano inserendosi nelle rotazioni di Paulo Sousa, che sinora gli ha riservato due presenze da titolare e tre spezzoni: 1 gol e 1 assist con la Viola per il trequartista ex Empoli. Al Castellani per sostituirlo hanno scelto Omar El Kaddouri, cui Martusciello mai ha rinunciato. Malgrado il momento nerissimo attraversato dai toscani, il ventiseienne marocchino si è sempre destreggiato bene, media voto superiore al 6 e anche una segnatura proprio contro il suo ex Napoli, che a lungo lo aveva tenuto in naftalina. Positivo nel complesso anche l’approccio di Bartosz Bereszynski con la nostra Serie A, proscenio durissimo da affrontare per chi viene da realtà meno competitive. Con il recupero di Sala, il difensore polacco nelle ultime tre è finito in panchina, ma le cinque apparizioni da titolare accumulate precedentemente hanno già certificato la bontà dell’operazione low cost chiusa dalla Sampdoria con il Legia Varsavia. Enrico Preziosi, come al solito verrebbe da dire, ha utilizzato gennaio per fare cassa e disfare un Genoa che sembrava destinato ad un campionato spensierato. Bocciato il presidente, promosso però Oscar Hiljemark, andato a segno in due delle tre occasioni in cui il Grifone ha portato punti a casa negli ultimi due mesi. Nel grigiore generale, il centrocampista svedese si sta rilanciando dopo aver inciso poco a Palermo nella prima parte dell’annata. Chiudiamo lo screening con Alberto Cerri, che alla sua prima, vera, esperienza in A (i 16 minuti in due stagioni – da giovanissimo – a Parma non fanno testo), ha trovato il modo di bucare due volte i portieri avversari in 505’: reti che verosimilmente non serviranno a salvare il Pescara, ma utili comunque a infondere un po’di fiducia sia alla squadra che al ventenne centravanti di proprietà della Juve. E con Zeman il bottino dovrebbe ancora incrementarsi, c’è tempo fino al 28 maggio.