‘GARRA’ E FANTASIA SUDAMERICANA: GONZALO MARONI, IL NUOVO ‘DYBALA’ DELLA SAMP
14.06.2019 | 12:45
Pescare in Argentina non passa mai di moda e, nella maggior parte dei casi, per i club europei conviene. Nella terra del Sol de Mayo è veramente facile imbattersi in talenti pronti ad esplodere e dal dal futuro garantito. Il nome caldo è quello di Gonzalo Maroni, trequartista puro di proprietà del Boca Juniors. Si tratta di calciatore dalle indubbie qualità che in poco tempo è riuscito a farsi notare facendo arrivare rapidamente le sue giocate nel Vecchio Continente. Non a caso l’anno scorso sia la Juventus che l’Inter hanno chiesto non poche informazioni sul suo conto puntandogli addosso i fari. Ora però è la Sampdoria di Ferrero ad aver fatto il passo decisivo per portare in serie A il talento classe ’99.
Gonzalo Maroni nasce a Cordoba il 18 marzo del 1999 da una famiglia di origini italiane, come tutti i bambini inizia prestissimo a rincorrere un pallone e tra le strade del suo Barrio si innamora di questo sport. A 11 anni sostiene un provino con l’Instituto Atletico Central Cordoba, stesso club che lanciò anche un certo Paulo Dybala. Maroni convince e supera a pieni voti il test entrando a far parte del settore giovanile, da quel momento in poi il suo unico scopo è migliorare e mettersi in evidenza. Cosa che gli riesce veramente bene perché, tra tutti i ragazzi presenti nel vivaio, è lui a spiccare per fantasia e personalità. Le su doti sono tante, ma le principali sono: tecnica sopraffina, visione di gioco, numeri da predestinato nello stretto, dribbling da autentico funambolo e capacità di mandare in porta i compagni con un semplice passaggio. La sua crescita esponenziale non passa inosservata e su di lui piombano gli occhi di numerosi top club sudamericani, ma a sbaragliare la concorrenza e ad accaparrarsi l’estro del fantasista è il Boca Juniors (affare da 300.000 euro più il 20% sulla futura rivendita). Con la maglia dei Bosteros compie altri importanti progressi sotto tutti i punti di vista, la sua stella inizia a brillare e la dirigenza de Los Xeneizes è consapevole di avere tra le proprie mani uno dei migliori prospetti del calcio argentino. El Tano, giorno dopo giorno, coltiva il sogno di esordire in prima squadra. Sogno che si avvera il 16 maggio del 2016, durante la gara persa per 3-1 contro l’Estudiantes. Il tecnico Guillermo Barros Schelotto gli concede soltanto 6 minuti di gioco nel finale, ma nelle gare successive inizierà a tenerlo sempre più in considerazione. Il 1° maggio del 2017 nel match con l’Arsenal de Sarandí: Maroni parte per la prima volta da titolare e ripaga immediatamente la fiducia sfornando una prestazione a dir poco convincente condita da giocate di classe e da un gol che vale il definitivo 3-0. Al termine dell’incontro dichiarerà: “Il mio idolo è Paulo Dybala perché siamo cresciuti entrambi nell’Instituto e come calciatore è un punto di riferimento. Ho detto a mio padre che in caso di gol avrei esultato come lui, con la maschera, però alla fine non l’ho fatto perché in quel momento ci ho capito veramente poco. Magari la prossima volta. Se un giorno giocassi con lui? Sarebbe magnifico…”, parole ricche di significato che testimoniano il suo forte legame proprio con Paulo Dybala, con il quale esiste una bellissima amicizia, come lo si evince anche da una foto scattata qualche anno fa. Con la maglia gialloblu del Boca però non trova quella continuità di minutaggio desiderata e così la passata stagione arriva in prestito al Club Atletico Talleres. Una scelta rivelatasi azzeccata visto le 19 gare complessive e i due gol messi a segno che gli sono valsi anche la chiamata per il Mondiale Under 20. In Polonia il suo talento non ha brillato, collezionando solamente 80′ nelle 4 gare giocate dalla sua Argentina.
Gonzalo Maroni è un trequartista puro sangue. Ama calamitare su di lui il pallone, agendo alle spalle del centravanti. Qualità d’alto livello e temperamento sudamericano. Cresciuto nel mito dell’amico Dybala, nelle movenze ricorda la ‘Joya’ bianconera anche se Maroni è più un giocatore da ultimo passaggio. Agisce bene tra le linea ed è in grado di creare superiorità numerica con dribbling e scatti, difficili da arginare. A differenza del giocatore bianconero il suo piede forte è il destro con il quale sa disegnare traiettorie da urlo. Con la maglia del Talleres ha dimostrato però di saper usare bene anche il piede ‘debole’. Ora l’Italia lo aspetta e la Samp non aspetta altro che ballare un po’ di tango argentino.
Foto: Tn.com