Gasp contro il Genoa a Marassi: tra amarcord e batticuore

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Non sarà soltanto la domenica di Gonzalo Higuain, che torna a Napoli da avversario. Ma anche quella di Gian Piero Gasperini. Per l’allenatore piemontese, a differenza del Pipita, non sarà la prima volta da “nemico” in quella che era stata la sua casa, essendo già tornato nel Ferraris rossoblu alla guida del Palermo (6 ottobre 2012, pareggio per 1-1) nella fase intermedia rispetto ai suoi due atti alla guida del Grifone. Ma di certo, a 10 mesi dal secondo addio a beneficio del pupillo Juric (quasi una storia da quoque tu, se non ci fosse stato di mezzo Preziosi), domani il Gasp proverà emozioni particolari nel mettere piede a Marassi. Lo ha ammesso lui stesso in settimana “sì, forse corro il rischio di sbagliare panchina, dirò a qualcuno di starmi dietro”. E non potrebbe essere altrimenti dall’alto delle ben 274 partite vissute al timone del Genoa, nell’arco di otto stagioni (2006-2010 e 2013-2016). Gian Piero si ripresenta al cospetto dei suoi vecchi tifosi da tecnico della squadra rivelazione, la splendida Atalanta. Dall’abituale 3-4-3 è passato stabilmente al 3-5-2, con buona pace di chi in Liguria gli aveva dato sempre dell’integralista. E i supporters di fede genoana, in piena contestazione (un classico) contro il presidente che ama disfare tutto a gennaio, lo guarderanno con un bel pizzico di rimpianto. La maggioranza perlomeno, non certo i contestatori di professione che l’allenatore lo scorso anno aveva pubblicamente additato. Anche perché Juric è già un ex. Milito, Borriello, Palacio, Pavoletti, Mesto, Sculli, Palladino, Thiago Motta, Perotti, Criscito, Bocchetti, Ranocchia, Rincon, Kucka, Iago Falque, Niang, Suso e compagnia cantante: quanti ne ha telecomandati il Gasp dalla panchina in quegli anni, sotto gli occhi della sua Gradinata! Gasperini contro il Genoa: tutto pronto per un pomeriggio dalle emozioni forti. Foto: sito ufficiale Atalanta