Gattuso: “Il 4-3-3? Forse. Grande rispetto per Donadoni, su Calhanoglu e André Silva…”
Gennaro Gattuso, allenatore del
Milan, alla vigilia della sfida con il
Bologna ha parlato in conferenza stampa facendo il punto della situazione in casa rossonera anche dopo il deludente ko in Europa League:
"C'è grande rispetto nei confronti di Donadoni, un allenatore vero. Quando doveva dire qualcosa lo diceva in faccia, come piace a me. Il Bologna è difficile da affrontare, hanno 21 punti, portano sempre 4-5 uomini in transizione. Palacio sta molto bene, Verdi stava con me e si vedeva che aveva talento. Sarà una gara difficile. Dai miei mi aspetto rabbia e voglia, nel calcio ci stanno i momenti di difficoltà ma voglio vedere che al primo schiaffo non ci abbattiamo, voglio vedere una reazione. André Silva? Vedo le sue qualità, se lo fai in allenamento e non in partita forse è colpa mia ma so cosa può dare, ha le qualità e può dare di più. Kalinic era uno che attaccava 15-20 volte la profondità nella partita, attacco al primo palo e sempre sulla linea del fuorigioco. Kessie e Calhanoglu uguale. Su Hakan posso dire che fa delle cose importanti, non ho detto alla società che Silva e Calhanoglu devono andare via, mi piacciono tantissimo. Il 4-3-3? Forse, vediamo. Mi sono confrontato con la società, alcuni meccanismi non sono perfetti quindi qualcosa va cambiato. Per non parlare sempre della condizione. Se avessimo vinto a Benevento nessuno avrebbe parlato del Rijeka, ma ho preferito dare minutaggio a chi ha giocato poco. Come Paletta, Storari, Antonelli lo stesso Biglia al 50%. Al di là del risultato ho visto qualcosa di positivo, ho visto bene Locatelli e Calabria. La cosa più importante è vincere, solo quelle ci fanno stare bene e ci fanno lavorare con tranquillità. Sappiamo che dobbiamo migliorare e lavora ma è fondamentale portare qualche vittoria a casa. La mia prima volta da tecnico a San Siro? L'emozione più grande è vincere questa partita, la mia emozione personale durerà un minuto, le mie emozioni passano in secondo piano. Ho giocato per tanti anni a San Siro, nei momenti no ho beccato anche io qualche fischio, domani abbiamo bisogno del nostro pubblico. Spero che domani non ci sia contestazione, ma avere lo stadio dalla nostra parte. Oggi non bisogna prendere decisioni affrettate. Bisogna lavorarci sui concetti, bisogna farli capire ai giocatori, non facciamo copia e incolla solo perché vuoi imitare Antonio Conte. Con la Primavera ci abbiamo lavorato e col tempo ci siamo riusciti. So che non ho pazienza, siamo in difficoltà ma non è un alibi, devo ottenere il massimo da tutti. A me brucia andare a perdere col Rijeka, non per me personalmente ma per la storia del Milan". Foto: Milan Twitter