Gattuso, il rispetto della privacy (senza scoop beceri). E la rivincita sugli ancelottiani mediatici doc

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Rino Gattuso ha vissuto giorni difficili per motivi personali che rispettiamo al cento per cento. Non siamo per gli scoop beceri, non amiamo raccontare e mettere on line un problema privato tanto per fare i fenomeni e mancando di rispetto. Il super ego lo lasciamo a chi calpesta la dignità delle persone per poi essere costretto a chiudere a tripla mandata i social. Questo sia chiaro una volta per tutte. Lo stesso rispetto che Gattuso avrebbe dovuto avere quando si è insediato a Napoli trovando invece i nostalgici (dal punto di vista mediatico) di Ancelotti, quei tre o quattro che avevano difeso Carlo - il lunedì sera o il martedì mattina - anche dopo una infinita processione di risultati indecorosi. E di prestazioni imbarazzanti. Ancelotti resta e resterà uno dei migliori allenatori di sempre nella storia del calcio ma sarebbe stato giusto ricordare che a Napoli ha purtroppo completamente fallito. Eppure qualche suo amico mediatico mai si è degnato di criticarlo. Mai. Lavandosi le mani peggio di Ponzio Pilato. E cambiando atteggiamento quando è arrivato Gattuso, facendo pesare a Ringhio qualche sconfitta chiaramente figlia della gestione Ancelotti e di una squadra inevitabilmente condizionata da un corto circuito. Magari salendo sul carro ora, come spesso accade quando non si rispetta. Il bello (anzi il brutto) dell’incoerenza, oltre che della mancanza di sensibilità. Foto: Twitter ufficiale Napoli