Gattuso, quel 10 per cento che vale 120. E i retroscena sul contratto
12.12.2019 | 00:05
Ha ragione lui, Rino Gattuso, quando dice che i dettagli del contratto sono dettagli (appunto), visto che ogni allenatore è legato ai risultati. Ma cos’è cambiato dal contatto diretto tra Jorge Mendes e De Laurentiis, la richiesta di 18 mesi e l’accordo per 6 mesi con rinnovo automatico in caso di Champions? E’ cambiato che pur non sentendosi (mai) un traghettatore, la voglia di Napoli ha avuto il sopravvento sul resto. I soldi, gli impegni scritti per Gattuso sono un optional, lo ha dimostrato quando lasciò il Milan stracciando un impegno e rinunciando ai soldi. Pur di favorire i suoi collaboratori, gli stessi che (escluso il preparatore dei portieri) lo hanno seguito in Campania. Ecco perché l’inversione: Ringhio non si sente un traghettatore, ma Napoli è una roba diversa rispetto a chi (Genoa, Samp, cinesi, in prospettiva Fiorentina o chissà chi) avrebbe offerto un contratto di due o tre anni. Quando Gattuso dice che spera di raggiungere il dieci per cento della carriera da allenatore di Ancelotti, il discorso è molto diverso: Carlo non si batte, ha una bacheca infinita, ma Gattuso a Napoli darà il 120. E’ l’occasione che stava aspettando da anni e che negli ultimi quattro o cinque giorni era stata considerata da fantamercato (tanto, Ancelotti resta fino a giugno…).
Foto: Twitter ufficiale Napoli