Gattuso-Sarri: storia di un incrocio che va oltre una Coppa da alzare in cielo

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Atto finale della Coppa Italia. Napoli-Juve non è soltanto l’atteso epilogo per portare a casa un trofeo, ma anche l’incrocio tra chi il Napoli lo ha rilanciato e chi il Napoli lo ha mandato in orbita. Rino Gattuso contro Maurizio Sarri, non un banale faccia a faccia, piuttosto la sintesi mirabile degli ultimi eventi non soltanto tecnici o tattici. Sarri ha vissuto anni bellissimi a Napoli, sono stati tre e hanno portato a una fantastica rivalutazione del magazzino. Quando arrivò Koulibaly non era esploso e faticava, Jorginho stava per essere ceduto, Ghoulam non riusciva a decollare. Potremmo continuare con il “nuovo” Mertens, da attaccante esterno a prima punta devastante ma ci fermiamo qui. Fate quattro calcoli e arriverete alla conclusione che sono state pepite d’oro per le casse del club. Per questo motivo non comprendiamo il motivo delle recenti frecciate di De Laurentiis che rinfaccia a Sarri l’aspetto contrattuale, non dimenticando che gli emolumenti (dai 700-800 mila euro iniziali, all’adeguamento fino alla soglia del milione e mezzo) non sono stati proporzionati al lavoro fatto. E soprattutto non sono stati proporzionati al mega ingaggio che il presidente ha garantito ad Ancelotti con risultati catastrofici. De Laurentiis è artefice di un modello di gestione (ci riferiamo al bilancio che luccica sempre più), è libero di tornare su vecchie storie ma la polemica reiterata - anni e anni dopo - non ha troppo senso, semplicemente perché riapre un dibattito ormai abbondantemente archiviato. Il problema sarebbe un altro: passare da Sarri ad Ancelotti a chi è convenuto? Pagare 49 milioni per Lozano, pur di accontentare il suo allenatore che poi non gli ha trovato una collocazione dopo averlo preteso, è stato un affare? De Laurentiis è troppo abile per non pensare che si debba guardare avanti e non indietro. Gattuso l’ha salvato, se vogliamo. Il Napoli era out, l’ammutinamento fuori dal campo pesava più delle incompiute dentro il campo, malgrado i corposi investimenti sul mercato. Il rischio era quello di rendere rovinosa una stagione già molto negativa, argomento che dovrebbe memorizzare chi chiede a De Laurentiis di Sarri e omette - chissà perché - su Ancelotti. Per noi gli allenatori sono tutti uguali, vanno giudicati per quanto fanno, piuttosto che per simpatia e/o antipatie (chiaramente non ci riferiamo a De Laurentiis). Quando diciamo che Gattuso ha dato una dignità al club azzurro non giudichiamo solo gli aspetti tattici, su quelli ci si potrà sbizzarrire soltanto quando Ringhio potrà lavorare dal primo giorno piuttosto che salire sul treno in corsa. Gattuso ha restituito al Napoli l’immagine perduta, il senso di appartenenza, la compattezza dello spogliatoio, la dignità che vince più di un 4-3-3 o di un 4-2-3-1. Ecco perché l’incrocio Gattuso-Sarri di domani sera vale più di una pur prestigiosa Coppa da alzare in cielo e da far luccicare in bacheca. Foto: Twitter Napoli-Twitter Juventus