Genoa-Milan: due panchine che scottano tra retroscena e rifiuti
Genoa-Milan di domani sera vale tanto, tantissimo, per due panchine che scottano. Ha ragione
Andreazzoli quando dice che sei giornate non sono sufficienti per apprezzare il suo lavoro, ma avrebbe dovuto fare queste considerazioni prima di accettare la proposta rossoblù. Avrebbe dovuto conoscere
Preziosi che non concede tempo, pretende i risultati, è pronto all’esonero. E lo avrebbe già fatto, dopo la rovinosa caduta in casa della Lazio, se
Gattuso avesse detto sì. Invece Gattuso ha rifiutato e difficilmente cambierà idea. Così
Andreazzoli spera di stupire e di andare allo prossima sosta salvo, ma sa che la fiducia non c’è più. In lista resta
Davide Nicola, dopo che Preziosi ha accarezzato l’idea
Thiago Motta che è sprovvisto di patentino. E il
Milan?
Giampaolo ha la pseudo fiducia di
Paolo Maldini, pseudo perché lo stesso dirigente è sotto la lente d’ingrandimento. Boban, invece, ha idee completamente diverse, soltanto una vittoria convincente potrebbe consentire a Giampaolo di andare avanti. Ma il Milan si è già mosso, incassando il no di
Spalletti dopo aver valutato varie opzioni (
Garcia, sullo sfondo
Wenger che si sente più un manager), dopo aver scartato qualche soluzione e dopo aver memorizzato la quasi impossibilità di convincere
Shevchenko a lasciare l’Ucraina. E
Gattuso? Ha detto no al Genoa, la sua eventuale candidatura per il
Milan sarebbe possibile soltanto se - in presenza di un’altra sconfitta - pagassero i responsabili di mercato. Tutto questo perché una convivenza tra
Maldini e
Gattuso risulterebbe come minimo molto complicata. Foto: Twitter Milan - Twitter Genoa