GENTILETTI, LA LAZIO NEL DESTINO
18.08.2014 | 10:30
Diverse sono le firme in calce alla favola del San Lorenzo, che ha consumato il lieto fine qualche giorno fa con la vittoria della prima Copa Libertadores della storia del sodalizio divenuto ancor più celebre dopo l’elezione al soglio pontificio di Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio.
Dall’ex tecnico Juan Antonio Pizzi, bravo a riportare i cuervos sul tetto d’Argentina prima di accorrere al capezzale di un Valencia poi rivelatosi ingrato, ad Edgardo Bauza, il nuovo mister che ha condotto la compagine di Buenos Aires alla conquista della massima competizione per club del Sud America appena due anni dopo l’incubo retrocessione, tanto temuto e poi non materializzatosi per il rotto della cuffia.
Per arrivare ai giocatori: Angel Correa, il jolly offensivo classe 1995 che – dopo l’ufficializzazione del passaggio all’Atletico Madrid – ha iniziato a combattere contro un male pericolosissimo, il guizzante terzino Julio Buffarini, l’esterno alto Hector ‘Tito’ Villalba e i due baluardi difensivi Walter Kannemann e Santiago Gentiletti, quest’ultimo entrato prepotentemente in orbita Lazio, al punto che ieri pomeriggio alle 18 il noto portale sudamericano BolaVip si è abbastanza sbilanciato in merito al positivo esito della trattativa con la società presieduta da Claudio Lotito.
I biancocelesti da tempo scandagliano il mercato alla ricerca dell’elemento da affiancare all’olandese Stefan De Vrij, fiore all’occhiello della corrente campagna estiva, e il profilo di Gentiletti potrebbe decisamente fare al caso di Stefano Pioli.
Non a caso già nel 2010 il centrale era stato accostato alla Lazio e il ds Igli Tare anche a gennaio aveva fatto un tentativo. Adesso potrebbero esserci le condizioni per lo sbarco a Roma, che verrebbe agevolato anche dal passaporto italiano che il difensore può vantare. Aspetto, quest’ultimo, da evidenziare e tenere in debita considerazione.
A ventinove anni compiuti, El Chueco potrebbe quindi ritentare la carta europea dopo l’opaca esperienza transalpina nella stagione 2011-12: 15 presenze e 2 reti in Ligue 1 con il Brest. Unica tappa di un percorso per il resto sviluppatosi dall’altra parte del globo.
Santiago Juan Gentiletti Selak nasce infatti a Santa Fe il 9 gennaio del 1985 e, calcisticamente, si perfeziona nel vivaio del Gimnasia La Plata dove completa la trafila delle giovanili fino all’esordio in prima squadra, datato 2004. Con la maglia dei Triperos scende in campo 68 volte, mentre nel 2008 si apre il biennio cileno: Osorno prima, O’Higgins poi, per un totale di una quarantina di apparizioni con un gol all’attivo. E il biglietto per rientrare in patria nel taschino.
Nel 2010, infatti, l’Argentinos Juniors ne annuncia l’acquisto su espressa richiesta di Claudio Borghi, che gli affida le chiavi della retroguardia venendo ripagato con un’annata straordinaria suggellata dal successo nel Torneo di Apertura. Cinquantotto le partite disputate difendendo i colori del Semillero, sessantasei le recite con la camiseta del San Lorenzo indosso a partire dal 2012, intramezzate dalla parentesi in Francia cui abbiamo già accennato.
Adesso nel futuro di Gentiletti può esserci l’Italia, 182 centimetri di esplosività pronti a lasciare il segno nel nostro massimo campionato. Magari con qualche capatina in Vaticano per parlare del San Lorenzo con il più celebre, e splendido, tifoso del Ciclón…