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Getafe e Siviglia, ecco pregi e difetti delle avversarie delle italiane in Europa League

28.02.2020 | 23:14

Due italiane ed altrettante spagnole nell’urna dei sorteggi per gli ottavi di Europa League. Nessuna testa di serie, nessun vincolo e il derby italiano da “evitare”. Così è stato, ma il destino ha riservato un derby europeo per antonomasia tra Italia e Spagna. Le quattro si incrociano, perfettamente bilanciate anche nei viaggi. Nel turno d’andata del prossimo 12 marzo si affronteranno a San Siro Inter e Getafe, mentre la Roma volerà in Spagna in casa del Siviglia di Lopetegui e dell’ex Monchi. La settimana successiva le rotte aeree saranno invertite, ma ancora una volta si incroceranno. Andiamo a scoprire qualcosa di più sulle due avversarie delle italiane.

Capolista del gruppo A di Europa League, il Siviglia ha vinto il girone con 15 punti e una sola sconfitta maturata contro l’Apoel a qualificazione già ottenuta. Qualche difficoltà in più, invece, nei sedicesimi di finale contro il Cluj, avversaria che aveva eliminato la Lazio nel proprio girone: dopo l’1-1 in trasferta in Romania, il Siviglia è passato pareggiando 0-0 in casa ma rischiando nel finale con un gol annullato dal VAR agli avversari. Lopetegui ha plasmato la squadra sulla base di un 4-3-3, modulo che esalta il gioco di una squadra dalle buone individualità e ben assortita in tutti i reparti. Tra i pali il titolare è Vaclik, in difesa Jesus Navas e Reguilon sugli esterni con Diego Carlos e Koundé al centro. In mediana i muscoli e le geometrie di Fernando, Gudelj e l’ex Inter Banega. Altri due ex “italiani” davanti come Suso e Ocampos, maglia da centravanti che si giocano De Jong ed En-Nesyri. Proprio come la Roma, il problema del Siviglia sono i gol: se però la squadra giallorossa ha segnato 47 reti, quella andalusa ha realizzato soltanto 34 gol, subendone 25 (sette in meno della Roma). Colpa di un tridente di qualità, ma che non ha al momento un vero e proprio bomber. Occhio alla qualità di Banega, elemento chiave e uomo fondamentale con 7 assist vincenti. Importante anche la spinta dei due terzini, Reguillon e Jesus Navas, sia nella fase difensiva sia in quella offensiva, vere e proprie armi in più nell’arco di Lopetegui. Una squadra collaudata, abituati a certi palcoscenici e che ha trionfato tre volte in Europa League nelle ultime 7 stagioni (2013-2014, 2014-2015 e 2015-2016).

Il Getafe è arrivato secondo nel gruppo C con 12 punti, davanti a Krasnodar e Trabzonspor, poi l’impresa contro l’Ajax nei sedicesimi: 2-0 per gli spagnoli al Coliseum Alfonso Pérez, inutile 2-1 degli olandesi ad Amsterdam. Attualmente quinto in classifica nel campionato spagnolo (ma a un solo punto dai due posti Champions occupati da Atletico Madrid e Siviglia), il Getafe è primo per falli commessi (472) e giocatori ammoniti (84), oltre a essere la terza miglior difesa dell’Europa League. Una squadra ostica, dunque, quella del tecnico Bordalas, che predilige giocare con il 4-4-2, modulo che per approccio e stile ricorda l’Atletico di Simeone. Il portiere titolare è Soria, in difesa la coppia di centrali affidabili come capitan Djené e Cabaco, mentre Nyom e Suarez sono i terzini più schierati. In mezzo al campo c’è la grinta di Arambarri e Maksimovic, sulle corsie Cucurella e Kenedy, esterni di qualità che possono diventare delle spine nel fianco. In attacco manca un vero e proprio riferimento, in quanto si alternano Rodriguez, Mata, Deyverson e l’esperto Molina. L’Inter dovrà stare molto attenta e non dovrà sottovalutare gli spagnoli, anche se la squadra nerazzurra può contare su una qualità e su un’esperienza a livello europeo decisamente maggiori.

Mauro Cossu

Foto: Twitter ufficiale Europa League