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Giampaolo: “In Italia il calcio è come il burraco. Futuro? Se dovessi fare il salto in una big…”

11.09.2018 | 23:38

Marco Giampaolo, tecnico della Sampdoria, ha parlato così ai microfoni di corriere.it: “Nazionale? Storicamente l’Italia non ha mai espresso un gioco riconoscibile, se non quando ha mutuato i blocchi di squadre come Juve e Milan. Contro il Portogallo la formazione titolare era composta da giocatori che venivano da 8 club. Se non c’è più un blocco, non è responsabilità di Mancini. Sacchi, Lippi, Conte li avevano. Il lavoro del c.t. è difficile: fatichi a creare una squadra pescando singole entità nei club. Puoi saltare questo step se hai tanti talenti. C’è un attaccante della Juve, del Milan, dell’Inter e della Roma che gioca nella Nazionale? Il problema non lo risolve nessun c.t., ma il tecnico è sempre l’agnello sacrificale. Mancini ha bisogno di stage per mettere a posto i giocatori che ha. Perché in Italia non nascono più talenti? Il tempo dedicato all’attività è minore rispetto a prima. Prima giocavi 8 ore al giorno in strada e se stai lì non studi. Oggi siamo saliti nello studio, chiaro però che hai un’ora per la scuola calcio e stop. Il calcio oggi non è più una questione di vita per i ragazzi, ma un hobby come il burraco. Se è giunto il tempo per fare il salto in una grande? Amo questo lavoro: è creativo e mi appassiona, ma mi consuma. Non penso di poterlo fare per tanti anni e guardo al futuro. Alla Sampdoria sto bene. Il grande salto? Mettiamola così, se lo faccio sono cavoli degli altri…”.

Foto: Twitter Sampdoria