Ultimo aggiornamento: venerdi' 28 marzo 2025 21:45

Giampaolo: “La squadra lotta, è viva. I risultati non ci stanno premiando”

28.03.2025 | 21:45

Marco Giampaolo, allenatore del Lecce, ha parlato in conferenza stampa prima della sfida contro la Roma.

Queste le sue parole: “Ciò che conta è che i giocatori che rientrano dalle nazionali trovino subito il mood del campionato. Bisogna catapultarsi subito sulla prossima partita da giocare. Il mio compito è quello di entrare subito nel merito del prossimo incontro e focalizzarci solo ed esclusivamente su quello. Chi è rientrato dalle nazionali deve resettare tutto e rientrare in ottica campionato”.

Cambi sugli esterni?
“Abbiamo cinque esterni, due giocheranno dall’inizio. Probabilmente quattro su cinque giocheranno, chi partirà dovrà dare il massimo, così come chi subentrerà. La partita sarà giocata anche lì, in quelle zone del campo. Non è importante chi parte titolare, è importante che tutti facciano la prestazione, anche chi subentra”.

Segnali da chi non è partito con le nazionali?
“Quelli che sono rimasti si sono allenati bene, alcuni mi hanno mandato segnali positivi, facendo meglio rispetto a quello che hanno fatto finora. Ci hanno messo tutti partecipazione e impegno. L’aspetto fisico è importante, così come quello mentale. Chi è rimasto qui ha lavorato bene, non è stata la classica settimana di sosta”.

Il Lecce è venuto meno quando c’era da lottare?
“Una squadra che non fa le prestazioni è palesemente morta. Se fai la prestazione ma non riesci a esprimerti al meglio significa che la tua prestazione è stata al di sotto, per tanti motivi, che possono essere tecnici, tattici, fisici. La squadra ha lottato ma ha lottato male, ha giocato la palla ma l’ha fatto male. Quando faremo una partita senza attributi sarò il primo a dirlo. La sconfitta di Genova è maturata perché ci siamo messi noi nelle condizioni di subire quei due gol, non se l’è guadagnato il Genoa. Sono episodi frutto di aspetti su cui lavoriamo, quindi la squadra non si può dire che non ha lottato, al massimo è stata disattenta”.

Le differenze con la partita d’andata?
“All’andata ho sbagliato la partita tatticamente, per conoscenze ridotte e non approfondite. Mi assumo la responsabilità di quella partita. Da lì in poi la Roma è migliorata sempre più, ha introdotto tanti giocatori di qualità. Oggi si ritrova con quello score. Noi abbiamo lavorato cercando di migliorarci, alle volte con difficoltà e con qualche infortunio di troppo. Abbiamo fatto un percorso sicuramente migliorabile, ma è una valutazione parziale. Si può e si deve far meglio”.

Le scelte di formazione dipenderanno dal terreno pesante per il maltempo?
“Una volta si diceva che sul campo pesante dovevano giocare quelli grossi. Una volta ho giocato sotto il diluvio coi giocatori leggeri. Era un Ascoli-Milan del 2005 e la squadra pareggio. Quindi non ci credo”.

E’ più importante osare o cercare di sbagliare di meno?
“Bisogna giocare ogni partita come se fosse l’ultima, senza calcoli. Ai calciatori ripeto spesso che non devono pensare alla vittoria, al pareggio, alla sconfitta, bisogna scendere in campo per ottenere il massimo, senza alcun tipo di masturbazione mentale e senza avere il rimpianto del giorno dopo. Non esiste rimpianto, il giorno della partita dai tutto te stesso e al triplice fischio devi uscire a testa alta”.

Quanto è importante il fattore “Via del Mare”?
“I calciatori devono dare il massimo in ogni partita, senza pensare al domani. Alla tifoseria e all’ambiente chiedo di sostenere la squadra sempre, fino al 95°, se poi meriteremo i fischi sarà giusto prenderli, ma bisogna stare legati alla squadra, perché il nostro campionato è questo, dobbiamo essere consapevoli che c’è da soffrire fino alla fine. Poi alla fine tireremo le somme. Non servono disfattismi, quando perdiamo siamo tutti delusi, ma il giorno dopo si riparte, fino a quando il campionato mi dà una possibilità io devo azzannarla”.

Foto: sito Lecce