GIOVANE, TALENTUOSO E CON UN FUTURO DA NUMERO UNO: GABRIELE MARCHEGIANI, NEL NOME DEL PADRE

Nel calcio, come nella vita, tante volte i padri possono essere le prime icone per i figli, i soggetti da imitare. È il caso di Gabriele Marchegiani, portiere come il padre Luca e numero 12 della Spal che ha trovato la salvezza all’ultima giornata. Parate, sudore e tanta panchina per guadagnarsi i suoi primi minuti in serie A nella vittoria alla trentottesima contro la Sampdoria che è valsa la permanenza aritmetica nel massimo campionato. Gabriele Marchegiani nasce il 3 giugno del 1996 a Roma, mentre il padre difende i pali della Lazio. Cresce a pane e calcio, e da subito cerca di imitarlo parando nel salotto di casa come fosse l’Olimpico. Struttura fisica diversa da papà, più longilineo rispetto a Gabriele, inizia a giocare al centro sportivo federale dell’Acqua Acetosa, e poi nelle giovanili del Chievo, durante la permanenza di Luca in Veneto. A Roma, quando realmente deve scegliere fra le proposte di Lazio, dove Luca è stato protagonista indiscusso per 10 stagioni con la vittoria di uno scudetto, e Roma, sceglie i giallorossi. A Trigoria, neanche a dirlo, lo porta Bruno Conti, che con i giovani ci sa fare e poche volte sbaglia. Con Vincenzo Montella in panchina ai giovanissimi nazionali, Gabriele vince praticamente tutto, grazie a un gruppo importante e pieno di giocatori che adesso sono protagonisti in A e in B. Continua il percorso di crescita fino agli allievi, per poi giungere in Primavera. Con la formazione di Alberto De Rossi, in realtà, esordisce sotto età nel 2012, quando l’indisponibilità dei portieri titolari obbliga l’allenatore a schierarlo a 16 anni. La partita non è delle più semplici, è un derby, ma Marchegiani risponde presente. Nel 2015, invece, è protagonista in Youth League: prima, negli ottavi di finale, para due penalty all’Ajax, di cui uno nei 90’ regolamentari e l’altro alla lotteria dei rigori. Ai quarti, invece, contro il Manchester City, è strepitoso nel respingere due tiri dal dischetto, regalando alla Roma il miglior risultato di una italiana nella competizione. Dopo le prestazioni importanti con la maglia della Primavera giallorossa, il club capitolino capisce che per Marchegiani è arrivato il momento di diventare grande, e lo manda in prestino in Lega Pro, alla Pistoiese. Il passaggio dal vivaio al professionismo non è facile per il giovane portiere, che resta tutto l’anno a guardare con gli arancioni, complice l’esplosione del portiere titolare Iannarilli. La Roma, nel frattempo, smette di credere in lui e nell’estate di due anni fa lo cede alla Spal. In Emilia la musica cambia: Gabriele ha davanti Alex Meret, uno dei migliori prodotti della scuola di portieri italiani, ma non demorde e aspetta la sua chance che arriva, puntuale, nella gara in trasferta contro il Trapani. Leonardo Semplici lo getta nella mischia e gli regala l’esordio fra i professionisti, e Gabriele ripaga con una buona prestazione che varrà un pari. Le presenze, a fine stagione, saranno 5, con un solo clean sheet ma con la vittoria del campionato e la promozione in serie A. Il resto è storia recente. Domenica, a risultato e salvezza ottenuti contro la Sampdoria, Semplici gli ha regalato la gioia di esordire e difendere i pali degli estensi per qualche minuto. Il contratto di Marchegiani con la società ferrare scadrà il 30 giugno prossimo, e il portiere si sta guardando intorno per vagliare le possibili offerte. Non ha raccolto tantissime presenze fra i professionisti, ma ha un grande bagaglio di esperienza in allenamento e nelle formazioni giovanili italiane. Gabriele ha voglia di giocare, per far conoscere a tutti i suo valore. Nel nome del padre. Foto: Twitter Marchegiani