Giulini: “Senza Barella siamo migliorati. Zeman la mia delusione più grande”

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Strategie di mercato, delusioni del passato, progetti per il futuro e modelli di riferimento. Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, parla a 360 gradi della sua gestione della società rossoblu al Corriere della Sera: "Della cessione di Barella abbiamo reinvestito il 100% per salire di livello. Sostituirlo con Nandez e Rog credo ci abbia migliorato. Nainggolan è il regalo non previsto e pesa parecchio sul budget, Simeone lo volevamo in prestito, ma per l’infortunio di Pavoletti lo abbiamo comprato. Tanti calciatori sono colti e informati. Mi dà fastidio che siano sempre sui social. Vorrei che il mio allenatore ne vietasse l'uso, se non altro a tavola. Zeman la mia delusione più grande, lo avevo mitizzato. Credevo che in A potesse fare molto bene, ma mi sono reso conto che a livello di gestione del gruppo e dello staff mancava qualcosa. Il mio vicino di casa Leonardo è invece la persona più sorprendente, mi ha aiutato tanto ed è bello confrontarsi con uno che è stato campione sia da giocatore che da dirigente. La Juventus è un riferimento per la programmazione, l'Atalanta una speranza per club come il nostro. Nuovo stadio? Se tutto va bene nel 2023. La burocrazia è enorme, quello delle infrastrutture resta il problema più grosso. Le azioni dell'Inter le ho ancora, ma sono così frazionate che sono invendibili. Ma a qualche mio tifoso questo non piace. Razzismo? Mi fa piacere che in Italia siano stati una sorpresa, rispetto all'estero: la parte più frustrante, con la storia di emigrazione che abbiamo, è essere bollati come una città razzista. Anche se sono stati pochi imbecilli solo al momento del rigore di Lukaku, o del bresciano Donnarumma, ciò non toglie che tutto questo vada eliminato. Come? Con più steward, con l’aiuto degli altri tifosi e la tecnologia". Foto: Zimbio