Gli 80 anni di Zoff: “Massacrato dopo il ’78. Ho fiducia in Mancini e auguro a Donnarumma di eguagliarmi”

Categorie: News, Top News
Tag:
È una data importante per il calcio italiano, che oggi celebra gli 80 anni di Dino Zoff, l'unico portiere italiano ad aver vinto sia Europeo che Mondiale. Per l'occasione è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport lasciandosi andare anche a ricordi poco felici: "Nel 1978 dopo il Mondiale venni massacrato. Avevo 36 anni e per via dei gol subiti dalla distanza contro Olanda e Brasile scrissero che “non ci vedevo”. Un insulto pesantissimo. Come se dicessero a un giornalista che non conosce la grammatica. Attaccato nella mia serietà professionale. Pensai di ritirarmi". Sugli Europei del 2000, conclusi con la sconfitta in finale con la Francia e le sue dimissioni: "Fu naturale. Era stata messa in discussione la mia credibilità. Nel contesto dell’ambiente nessuno difese l’onorabilità del ruolo, a quel punto capii – per la mia dignità - che non potevo ricoprire quell’incarico. E non ho rimpianti". Su Napoli, città a cui è rimasto legato: "Ci arrivai quasi per caso, visto che sembrava stessi andando al Milan, e fu la mia fortuna. Sì a Napoli sono cambiato, mi sono tolto un po’ di quella eccessiva timidezza che sembrava scontrosità. E sono maturato. Col Napoli arrivai in Nazionale e vinsi l’Europeo del ’68 e non sarei mai andato via. Ricordo che all’inizio i miei compagni mi dicevano di salutare il pubblico all’ingresso in campo. Facevo fatica, perché mi sembrava un gesto ruffiano. La prima volta che alzai timidamente il braccio risposero con un boato fragoroso. I napoletani sanno che li ho sempre rispettati e il rapporto è rimasto intenso". Sul bel gioco citato da tanti nel calcio moderno: "Nello sport devi cercare di organizzarti al meglio per vincere, con gli uomini che hai. A me non piace il possesso palla esasperato, toglie carica agonistica, diventa noioso e cambio canale. Poi non capisco quando si dice: “Ha giocato bene ma ha perso”. Certo, qualche volta può capitare, ma chi vince significa che gioca meglio. Che significa “giocar bene esteticamente” se poi perdi spesso? Vuol dire che quel gioco non funziona e devi cambiarlo". Sull'Italia ai Mondiali: "Mi auguro proprio di sì. Gli azzurri devono ritrovare gli equilibri dell’Europeo, non è semplice, ma ho fiducia in Mancini". Sulle possibilità che Donnarumma lo raggiunga vincendo anche il Mondiale: "Auguro con tutto il cuore al collega Donnarumma e agli altri di eguagliarlo". Foto: Facebook Zoff