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IL GOL NEL DNA: LACAZETTE, ESPLOSIVITÀ E VELOCITÀ PER I GUNNERS

06.07.2017 | 09:25

 

La vita è fatta di scelte, ma anche di contingenze. E date, tre fondamentali nella storia che stiamo per raccontarvi. “In estate ci saranno cessioni importanti, arriva sempre il momento delle plusvalenze, ma il ricavato verrà utilizzato per reclutare calciatori di alta qualità”, così parlò il 22 febbraio scorso Jean-Michel Aulas, l’arcinoto – e vulcanico – presidente del Lione. Gli indizi non potevano che portare sulle tracce dei due gioielli più ambiti, entrambi peraltro cresciuti nel settore giovanile: Corentin Tolisso e Alexandre Lacazette. Il primo, sedotto e abbandonato dalla Juventus, già da tre settimane è un nuovo giocatore del Bayern Monaco. Mentre il secondo ieri, 5 luglio 2017, ha sposato ufficialmente la causa dell’Arsenal. Se 40 giorni fa avessero detto ad Alexandre che sarebbe diventato un Gunner, difficilmente ci avrebbe creduto. L’attaccante transalpino aveva raggiunto da tempo l’accordo con l’Atletico Madrid, che aveva trovato anche la quadratura con il Lione sulla base di 53 milioni di base fissa più altri 12 a titolo di bonus, per un totale di 65 milioni di euro. Lo aveva confermato Aulas, svelando le cifre, ma in buona sostanza lo sapevano anche i muri. Poi però, l’1 giugno, la pronuncia del Tas di Losanna ha fatto saltare il banco, confermando in capo all’Atletico il blocco del mercato fino a gennaio 2018, contro ogni aspettativa. Lacazette aveva anche aperto all’ipotesi di aspettare i rojiblancos per sei mesi, ma alla fine – nell’anno del Mondiale – ha fatto prevalere la logica che lo ha portato dritto dritto nel nord di Londra. E così, dopo aver resistito alle tentazioni per tre anni abbondanti, l’alfiere dell’OL ha salutato quello che sinora era stato l’unico club della sua vita, quello che lo accolse nel suo vivaio all’età di 12 anni, dopo i primi passi mossi nell’Élan Sportif du 8e arrondissement de Lyon (più semplicemente ELCS Lyon). Sì perché, come i più attenti appassionati ricorderanno, da un triennio si parlava della cessione di Alex, costantemente rinviata malgrado il livello  delle prestazioni si mantenesse eccelso (22 reti complessive nel 2013-14, 31 nel 2014-15, 23 nel 2015-16, addirittura 37 nel 2016-17). Questa, invece, è stata la volta buona. Un trasferimento da record per entrambe le società che, rispettivamente, mai avevano sborsato e incassato 60 milioni di euro (bonus compresi) per il cartellino di un singolo giocatore. Questa la cifra dell’affare, pur non confermata ufficialmente. Alla fine Aulas, lavorando sulla parte fissa, ha concesso un leggero sconto sulla valutazione totale. Dettagli.

Lacazette

E lui, il diretto interessato? Sono felice e molto orgoglioso di essere qui, anche perché l’Arsenal è un club leggendario. Da piccolo, grazie a Thierry Henry ed agli altri giocatori francesi che militavano qui, sognavo di giocare per i Gunners, oggi il mio sogno si è avverato. Un club con una storia importante, anche il fatto che l’allenatore sia sempre lo stesso da molti anni dimostra che l’Arsenal è una società stabile. La cosa mi piace. A mio parere, l’Arsenal è anche il club che gioca il miglior calcio in Inghilterra, anche per questo ho voluto fortemente venire qui. Ai tifosi dico che darò sempre il 100%, a me naturalmente piace fare gol, ma la cosa importante è dimostrare di essere degno di questa maglia e, ovviamente, fare il possibile per aiutare la squadra a vincere titoli”. Queste le dichiarazioni più significative rese da Lacazette nella sua prima intervista al sito ufficiale dell’Arsenal: anche lui ha sfoggiato il classico “sin da bambino…” , poteva serenamente farne a meno, ma evidentemente tutto il mondo è paese. Nato a Lione da genitori originari della Guadalupa, il 28 maggio del 1991, Alex saluta casa sua – con una Coppa e una Supercoppa di Francia in bacheca – dopo aver messo a segno 129 reti (100 delle quali in Ligue 1) in 275 gare ufficiali con la prima squadra, senza dimenticare i 43 assist forniti ai compagni e il ruolino con il Lione B (23 reti in CFA nel biennio 2008-10). Quasi superfluo soffermarsi sulle sue caratteristiche, arcinote: veloce, esplosivo, fisico compatto (175 cm per 72 kg), l’atipico centravanti 26enne (giocava largo, fu Fournier ad accentrarlo) conferirà esplosività ed imprevedibilità al gioco dell’Arsenal negli ultimi 20 metri. In attesa di capire quale sarà il futuro dei due assi Ozil e Sanchez, entrambi già entrati nell’ultimo anno di contratto, i Gunners regalano un’altra stella al longevo Arsene Wenger, che da ieri ha un argomento in più per provare a convincere Mesut e Alexis in extremis, impresa che resta comunque molto difficile. Il bomber francese, dal suo canto, dopo aver riconquistato la Nazionale (11 presenze e 1 rete sin qui, dopo aver svolto tutta la trafila dall’Under 16 all’Under 21) sa perfettamente che un’annata da top in Premier League può spalancargli le porte del Mondiale. Alle latitudini dell’Emirates Stadium lo hanno già memorizzato: la rincorsa all’agognato titolo che manca dal 2004 è ripartita da Lacazette.

Foto: sito ufficiale Arsenal