Chi delinque, finisce in galera, ma sa di avere buone possibilità di essere scarcerato quanto prima, se ne ha la possibilità, si affida ad un principe del foro. Allo stesso modo, tornando al nostro settore di competenza, l'amato calcio, chi retrocede nel modo più atroce, ossia buttando letteralmente all’aria il patrimonio della Serie A facendosi rimontare da una squadra, il Crotone, che fino a qualche settimana prima era data assolutamente per spacciata, per recuperare subito un posto nell’olimpo dei più grandi, si affida ad un principe del gol della cadetteria. L’Empoli ha fatto esattamente così. Con Mchedlidze sempre attanagliato dai problemi al ginocchio, dopo aver salutato l'eterno Massimo Maccarone, adesso di stanza in Australia al Brisbane Roar, e Manuel Pucciarelli, trasferitosi al Chievo nella più ampia operazione che ha coinvolto anche Provedel, all'ombra del “Castellani” si sono materializzate le sagome di Alfredo Donnarumma, attualmente ai box per infortunio ma già autore di 5 reti in campionato, e soprattutto Francesco Caputo.
Un affare onerosissimo per la categoria, quello definito dalla società presieduta da Fabrizio Corsi lo scorso 18 agosto, con circa 3 milioni (bonus compresi) versati nelle casse dell’Entella per un attaccante di 30 anni che, nel pieno della maturità agonistica, in Serie B fa la differenza eccome, i 35 gol realizzati negli ultimi due anni a Chiavari rappresentavano un veritiero biglietto da visite. Un affare agevolato dall’abbondante “paracadute” riconosciuto al sodalizio azzurro dopo il declassamento. Ad ogni modo, Ciccio ha ripagato subito la fiducia, nella maniera a lui più congeniale: non a caso guida la classifica marcatori con 10 centri in 11 partite. Non a caso l’Empoli, pur all’interno del campionato più pazzo ed equilibrato che si ricordi, in questo momento guarda tutti dall’alto ed è destinato a mantenere un ruolo da protagonista per tutta la stagione, diciamo anche che sulla carta è tra le 2-3 squadre attrezzate per la promozione diretta. Oggi, all’interno del nostro spazio quotidiano, vi parliamo di Caputo perché ieri sera, grazie alla quarta doppietta stagionale (dopo quelle siglate contro Foggia, Palermo e il suo ex Bari), non soltanto è arrivato in doppia cifra, ma ha tagliato un traguardo ambitissimo: quello dei 100 gol in Serie B, agganciando al 14° posto della speciale graduatoria di tutti i tempi un mostro sacro come Igor Protti. Il record di marcature tra i cadetti (135) appartiene a Stefan Schwoch, in attività c’è Daniele Cacia (133) in corsia di sorpasso, mentre l’Airone Caracciolo è a quota 123. Entrambi però sono più avanti con l’età rispetto a Francesco che, c’è da scommetterci, scalerà presto ulteriori posizioni. L’ultima sua vittima è stata il Pescara di Zdenek Zeman nel turno infrasettimanale: rigore nel primo tempo, tap-in nel finale per chiudere i giochi con il definitivo 3-1, figlio anche delle reti di Ninkovic e Coulibaly. Un pericolo costante per qualsiasi retroguardia, Ciccio, sempre pronto a colpire sfruttando le leve agili e compatte (181 cm per 74 kg) e l’innato senso del gol, la capacità di farsi trovare sempre al posto giusto al momento giusto. “Dedico questo traguardo a mia figlia che compie 8 anni, ma in generale questa soddisfazione personale devo dedicarla a tutte le persone che mi sono state vicine, dalla prima all'ultima. La mia estate è stata un po' travagliata, ma l'Empoli è sempre stata la mia prima scelta. In tanti mi avevano parlato bene del mister, sono contento perché la società mi ha voluto fortemente. Rimpianti? Ogni giocatore sogna la Serie A, io ho dato il massimo ovunque sono stato e sono felice del presente. La voglia di A è tantissima, magari la raggiungo con l'Empoli", queste le parole proferite nel dopo-partita dal bomber amante dei tatuaggi, che nel massimo campionato, dopo la promozione conquistata nel 2009, al suo primo anno di B con Antonio Conte al timone del Bari, ha disputato soltanto sei mesi nella stagione 2010-11: tredici presenze e quell’unico gol al Cesena nel novembre del 2010. Una breve parentesi tra i due prestiti alla Salernitana ed al Siena, in quest’ultimo caso per espressa richiesta di Conte che lo rivolle con sé in Toscana. Dopodiché Caputo, nato ad Altamura il 6 agosto del 1987, e formatosi nelle giovanili del modesto Toritto (dal quale passò al Real Altamura in Eccellenza e da lì al Noicattaro in C2), rientrò in pianta stabile al Bari, segnò altri 37 gol in tre campionati e perse un anno (stagione 2013-14) per la brutta vicenda legata al calcioscommesse. Del resto vi abbiamo già parlato: il biennio all’Entella e adesso il nuovo inizio con il peso dell’attacco dell’ambizioso Empoli sulle spalle. Con quella voglia matta di Serie A da assecondare e alimentare, a suon di gol. Per le speranze di Vivarini e di tutto l’ambiente azzurro.
Foto: Twitter Empoli