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GONÇALO GUEDES: FISICO, TECNICA, VELOCITÀ E L’ETICHETTA DEL PREDESTINATO. UNA NUOVA STELLA PER IL PSG

25.01.2017 | 09:30

La tradizione è tradizione, non c’è che dire e a Parigi, città d’arte per eccellenza, la tradizione vuole che i più grandi artisti e le più celebri e apprezzate opere passino da lì e spesso lì rimangano, fra le stradine colorate di Montmartre e le lunghe sale del Louvre. Il Paris Saint-Germain sta diventando il nuovo museo parigino: il club storico della capitale francese, in linea con la forte propensione alla bellezza che caratterizza la città, espone calciatori di talento e sta per aggiungere alla sua collezione Gonçalo Guedes, considerato unanimemente dagli addetti ai lavori uno dei più promettenti “artisti” del panorama calcistico del Vecchio Continente. Sei sei portoghese, velocissimo, dotato di un dribbling formidabile e di un un tasso tecnico sopra la media allora il paragone con Cristiano Ronaldo è più scontato della fila all’ufficio postale. Stavolta però il paragone non sembra essere banale, perché Guedes, al giovane Cristiano Ronaldo dei tempi di Manchester United, somiglia davvero. Forza, esplosività grande tecnica, ma soprattutto un solo obiettivo, diventare il migliore.
Talento precoce. Guedes è nato a Benavante, cittadina a 45 minuti di auto da Lisbona, il 29 novembre 1996. La passione per il calcio – come spesso capita in Portogallo – si manifesta precocemente: era un bambino quando insieme a suo fratello maggiore si divertiva a giocare nei campetti della sua città. Il problema sempre lo stesso: ogni volta era il più piccolo del gruppo e spesso non lo facevano giocare. Fino a che non capirono che quel piccoletto aveva un talento straordinario e che per vincere era necessario metterlo in campo. Benavante è una cittadina e le voci girano: il bambino è davvero bravo e in molti consigliano al padre di farlo visionare da una squadra professionistica. Detto, fatto. Il tempo necessario per raggiungere Lisbona, un provino al Benfica e una proposta chiara: vorremmo che il bambino rimanesse qui con noi.
La fabbrica di talenti. Era il 2005 e Guedes, a soli 9 anni, diventa un calciatore del Benfica, in patria considerato “il club” per antonomasia,  vera e propria fabbrica di talenti. Le sue doti non faticano a mettersi in evidenza e il cammino nelle giovanili del club di Lisbona inizia ad andare di pari passo con quello nelle varie selezioni nazionali. Il 2013 è l’anno della prima svolta: gioca il torneo di Viareggio e la Youth League. In quest’ultima Guedes si mette in mostra segnando 4 reti in 8 presenze. Ma il 2013 è anche l’anno dell’esordio fra i professionisti, con il Benfica B in Segunda Liga. Nella stagione successiva, a soli 18 anni, è già un perno della seconda squadra dei lusitani: con il Benfica B disputa un torneo da protagonista, nel quale realizza 8 gol e manda in rete i compagni in ben 14 occasioni. In Portogallo si sparge la voce di un nuovo fenomeno. Nella stessa stagione arriva anche l’esordio in Taca de Portugal e in Liga NOS. Tuttavia il vero salto nel grande calcio lo compie nel 2015, grazie alla prima rete messa a segno con la prima squadra il 26 settembre contro il Pacos de Ferreira e la realizzazione contro l’Atlético Madrid del 30 settembre, gol che lo ha reso il più giovane portoghese ad aver segnato nella fase a gironi del più prestigioso torneo continentale. Durante la scorsa estate il telefono di Rui Costa, ex campione di Fiorentina e Milan, ora Direttore Sportivo del Benfica, si fa caldissimo: Manchester United, Arsenal, Monaco e Psg sono pazze del giovane talento portoghese. Il ragazzo ha un contratto fino al 2021 e una clausola rescissoria di 50 milioni di euro. Nulla da fare, resta a Lisbona. Fino a ieri, quando la trattativa subisce un’accelerata e le due società trovano un accordo: Guedes firmerà un contratto di 4 anni e mezzo, che lo legherà al Paris Saint-Germain fino al giugno del 2021. Al club lusitano andranno circa 30 milioni.
Caratteristiche. Ma li vale davvero tutti questi soldi? Questa è la domanda che chi non conosce bene il 20enne esterno offensivo potrebbe porsi spontaneamente. La risposta è altrettanto spontanea per chi, invece, lo conosce: il Psg si è assicurata uno dei migliori prospetti del panorama europeo. Seconda punta, ma anche esterno in un tridente. Trequartista? Perchè no. Fra l’altro lo dice anche il suo nuovo allenatore, Unai Emery: “Può giocare in entrambe le posizioni” . Quest’anno ha già realizzato, 7 reti in tutte le competizioni, tra cui anche una al Napoli. Nel fisico assomiglia davvero molto a Cristiano Ronaldo: alto longilineo e forte. Velocissimo, è un fenomeno del dribbling. Cosa forse ancora più importante, è molto più maturo di un ragazzo della sua età: la sua vita è il calcio e non perde tempo in distrazioni che potrebbero influire negativamente sul suo rendimento sportivo. Insomma un talento che ama lo sport, la competizione e che ha una voglia matta di crescere ed affermarsi come il migliore: sotto questo aspetto il paragone con il più famoso connazionale regge ancor meglio.

Foto. fox sports