I grandi arbitri di una volta? Fabbri (internazionale!) è l’esatto contrario. Per lui il Var…

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Il Var resta uno strumento utilissimo, a patto che lo si sappia utilizzare. A patto che ci siano arbitri all’altezza. Dispiace dirlo ma Michael Fabbri da Ravenna, addirittura fresco internazionale (noi saremmo pronti per una carica all’Onu...). Rimpiangiamo i grandi arbitri di una volta, c’era una scuola adeguata, esistevano gli errori, ma soprattutto c’era un’autorevolezza e una competenza indiscutibili. Bene, Fabbri è l’esatto contrario. Lasciamo perdere che abbia diretto  Juve-Milan (non è pane suo...), sarebbe stata la stessa cosa se avesse fatto Chievo-Empoli. Richiamato dal Var per giudicare un rigore clamoroso (braccio larghissimo di Alex Sandro) si è attardato al video come se dovesse scoprire nuovamente l’America con le tre caravelle, poi ha clamorosamente deciso di lavarsene le mani. Ripetiamo, la Juve fa 100 punti a stagione, magari l’avrebbe vinta lo stesso (come ha fatto), ma il problema è che siamo nelle mani di Fabbri. Quindi siamo fritti, cotti e disperati. La sua direzione ha avuto altre omissioni, per lui il Var è come se non esistesse. E basterebbe guardare in archivio per controllare altre sue “straordinarie” decisioni recenti. Era al Var per Roma-Inter, non si accorse di un clamoroso fallo di D’Ambrosio su Zaniolo. Nulla da fare: è una strumento che non digerisce, toglieteglielo, mandatelo fino a maggio in vacanza. Gli arbitri di una volta non avevano il Var, Fabbri tecnicamente non ha tutto il resto.