GRAVILLON, IL BALUARDO DEL PESCARA CHE SOGNA IN GRANDE
06.11.2018 | 11:30
Nel Pescara capolista in B brilla – tra le tante – la stella di Andrew Gravillon. Anche ieri sera, nel posticipo dell’undicesima giornata contro il Lecce, il giovane centrale guadalupense è stato tra i migliori in campo: chiusure tempistiche, tanti duelli aerei vinti, carisma da leader e un gol, al 22′ del primo tempo, che ha indirizzato il match nel migliore dei modi. La rimonta momentanea dei pugliesi non è servita, perché nel finale di gara il Pescara ha calato il poker, portandosi a casa i tre punti e riprendendosi la vetta solitaria della classifica. “Abbiamo fatto una grande prestazione, dobbiamo continuare così – ha dichiarato a caldo Gravillon -. Interesse di squadre di A? Io penso di partita in partita. Il mio gol? Ho colpito con il ginocchio, fortuna che la palla è andata dove volevo”. Già, il gol: una zampata sotto porta sugli sviluppi di un corner. Una perfetta combinazione di tempismo, senso della posizione e fiuto del gol. Il secondo centro in campionato per Gravillon, ormai baluardo insostituibile del Pescara che vola in cadetteria.
“Mi ispiro a Raphael Varane e a Kurt Zouma, ma in realtà sarebbe perfetto essere un mix tra questi due grandi campioni”, parlava così pochi anni fa Andrew Gravillon, allora difensore dell’Inter Primavera di Stefano Vecchi, dove il guadalupense si è formato prima di spiccare il volo tra i grandi. Nato a Pointe-à-Pitre l’8 febbraio del 1998, Gravillon si trasferisce fin da bambino in Francia, a Garges, dove inizia a giocare per la squadra locale, la Garges les Gonnesse. In luoghi del genere non c’è la pressione di dover giocare sempre al massimo delle proprie possibilità, anche perché di osservatori non se ne sono visti praticamente mai. Ma un giorno, uno dei suoi insegnanti convince il ragazzo a partecipare ad un torneo a Garge ed il caso vuole che un osservatore dell’Inter fosse presente proprio a quel ritrovo di giovani calciatori. Quel torneo cambierà la vita di Andrew che nell’estate 2014 entra a far parte della cantera nerazzurra. Arrivato in sordina, nel giro di pochissimo tempo ha scalato tutte le gerarchie del settore giovanile della Beneamata fino ad arrivare alla Primavera nerazzurra, dando parecchio filo da torcere ai colleghi e guadagnandosi la maggior parte delle volte un posto nell’undici iniziale. L’esordio con la prima squadra dell’Inter non arriva, ma in compenso le prestazioni fornite agli ordini di Stefano Vecchi gli valgono, nel luglio 2017, la chiamata del Benevento neopromosso in Serie A. E il 24 settembre Gravillon corona il sogno di una vita: esordisce tra i professionisti, nel massimo campionato, in occasione della sfida sul campo del Crotone. Il match termina 2-0 per gli avversari, ma quella data resterà senza dubbio impressa nella memoria del classe ’98. Non trovando tanto spazio con la società sannita, a gennaio Andrew decide di cambiare aria e di scendere di categoria. Tra le numerose pretendenti in B, la spunta il Pescara che lo acquista a titolo definitivo facendogli firmare un contratto fino al 2021. L’inserimento nel club abruzzese è stato graduale: tanta panchina all’inizio, qualche apparizione nel finale del passato campionato, un brillante avvio nella stagione in corso. 11 presenze, tutte da titolare, su altrettante partite di B: Gravillon si è inserito alla grande nel sistema di Pillon, diventando un pilastro inamovibile della retroguardia pescarese in questa prima parte di campionato. E le sue prestazioni di assoluto livello, impreziosite da 2 reti (l’ultimo realizzato ieri sera nella vittoria sul Lecce), hanno contribuito a far volare il Delfino al primo posto in classifica.
Difensore aggressivo, bravo nei duelli, potente e anche veloce. Andrew Gravillon, come lui stesso ha dichiarato in passato, si ispira a Varane, specialista del Real Madrid e campione del Mondo in carica. E il classe ’98 per certi versi lo ricorda parecchio: le movenze sono le stesse, il fisico possente (quasi 190 cm) e slanciato, un’ottima tecnica di base che gli permette di essere preziosissimo in fase di impostazione dalle retrovie. E poi una personalità sopra la media, la classica dote che solo i grandi campioni hanno. Gravillon unisce una solidità difensiva importante all’esplosività, sia nello stacco che nelle progressioni in allungo. Difficile contendergli un pallone in aria, quasi impossibile saltarlo nell’uno contro uno in campo aperto. L’ottima dinamicità muscolare e una buona velocità gli consentono infatti di fare grandi recuperi in volata, mettendo una pezza quando serve. Un profilo futuribile, considerata la carta d’identità (20 anni), ma già pronto per mettersi in mostra in palcoscenici più prestigiosi. Per ora il Pescara si gode Andrew Gravillon, inseguendo quel grande sogno chiamato Serie A.
Foto: sito ufficiale Pescara