Gravina: “Rivoluzione? No, evoluzione. Le regole per favorire i giovani calciatori in Serie A già esistono”

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Gabriele Gravina, presidente della FIGC, durante l'incontro odierno con il presidente Balata sulle politiche di valorizzazione dei giovani ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Sento parlare ancora di rivoluzione, mentre io parlerei di evoluzione. Non è pensabile che dall'11 luglio al 24 marzo, tutto il lavoro positivo fatto dalla federazione improvvisamente deve essere accantonato e gettato alle ortiche per ricominciare da zero. C’è un errore di valutazione, perché mentre soffrivamo per l'eliminazione dal Mondiale, tutta la filiera azzurra dall'U16 all'U21 è riuscita a fare cose importanti a livello internazionale. C’è qualcosa che non torna se sbagliamo due rigori contro la Svizzera, se il giorno della partita decisiva a Roma l'allenatore è costretto a mandare a casa 10 calciatori per Covid e infortuni. Tutto questo può essere causa di azzeramento di una serie di attività che stiamo portando avanti? Sarei molto attento nell'azzerare quanto fatto. Stiamo producendo dei talenti, li stiamo valorizzando, poi le opportunità per diventare campioni sfumano. Dobbiamo riflettere su questo. Le regole per favorire i giovani calciatori nella Lega A già esistono, ma è ancora poco rispetto ad altre realtà a livello internazionale. Leggo che la politica si interessa molto al calcio italiano, ma al di là delle pacche sulle spalle l'11 luglio (dopo la vittoria agli Europei, ndr) ci farebbe piacere qualche provvedimento coerente con lo sviluppo del calcio italiano". FOTO: Twitter Figc