Arrivata ieri l'ufficialità del passaggio dell'ormai ex capitano dell'
Aston Villa, Jack
Grealish, al
Manchester City. Un trasferimento che ha sollevato molti malumori tra i tifosi dei
The Villans, ma che è valso il titolo di
mister 100 milioni - di sterline
ndr- al trequartista. Mai un giocatore era costato così tanto nella storia del calcio inglese, neppure
Pogba, quando nel 2016, è tornato al
Manchester United dalla
Juventus per circa 93 milioni di sterline. Jack indosserà una maglia importante: la numero 10. Una casacca storica negli ultimi anni per la squadra di Manchester, indossata per un decennio dal
Kun Aguero, passato al Barcellona questa estate. Grealish nasce a Birmingham il 10 settembre 1995 e cresce a Solihull. Di origini irlandesi per tre nonni su quattro. Il pallone scorre nelle vene della famiglia da qualche generazione e a dimostrarlo, proprio il suo trisnonno Billy
Garraty, vincitore della l’
FA Cup proprio con l’Aston Villa nel 1905. Un'infanzia segnata da una tragica perdita: quella del fratello più piccolo, Keelan, colpito a 9 mesi dalla sindrome della morte improvvisa. Fino a 14 anni pratica il calcio gaelico e in molti suppongono che sia per questo motivo che il trequartista riesca a resistere così bene ai contrasti più duri. Mancino, dotato tecnicamente, e dalla grande duttilità tattica. Ha una profonda visione di gioco, un ottimo dribbling e con il suo piede delicato, riesce a servire assist al bacio per i compagni. Cresciuto calcisticamente tra le fila dell'Aston Villa, debutta in prima squadra il 7 maggio 2014 contro il Manchester City (gli scherzi del destino
ndr) finito per 4 a 0 a favore dei Citizens. Segna come unica esperienza diversa quella fatta al Notts County tra il 2013 e il 2014, in cui ha totalizzato 39 presenze, 5 gol e 7 assist. Numeri che hanno permesso ai Villans di puntare su di lui, facendolo crescere e diventare l'uomo simbolo del club negli anni. La stagione del 2019/20 è quella della consacrazione per il trequartista che chiude con 41 presenze, 10 gol e 8 assist totali. L'anno dopo, molti top club cominciano ad interessarsi al talento inglese considerato il migliore dai tempi di Paul
Gascoigne. La somiglianza tra i due è dovuta anche al soprannome di Grealish, ovvero "
Jack the Lad", "
Jack il ragazzino", per via del suo essere troppo anarchico tatticamente. Sotto la guida di un maestro come Pep
Guardiola ci si aspetterà di poter vedergli fare grandi cose, viste le grandi aspettative della società su di lui.
In nazionale ha giocato, ha giocato dall'Under 17 e fino all'Under 21 con l'Irlanda per via delle origini dei nonni. A partire dal 2016, il passaggio all'Inghilterra, come riferito da lui stesso durante Euro 2020: "Sono inglese, i miei genitori sono nati in Inghilterra e io sono nato in Inghilterra, quindi mi sento inglese". L'esordio con i 3 Leoni, sezione U21, è difatti datata 19 maggio 2016 sotto la guida del CT Gareth Southgate. Lo stesso Southgate lo convoca e lo fa debuttare in Nazionale maggiore durante un match di Nations League contro la Danimarca. Finito al centro di polemiche in questo ultimo Europeo per via del suo mancato tiro dal dischetto nella finale vinta dall'Italia, potrà riscattarsi aiutando l'Inghilterra a strappare un pass per il Mondiale 2022.