Guardiola in crisi: sei partite senza vittoria, Pep mai così male in carriera
La
Coppa di Lega è la competizione meno “sentita” oltre Manica. Niente a che vedere con la Coppa d’Inghilterra, o FA Cup per utilizzare la denominazione in lingua madre, che è rivestita da un prestigio impareggiabile. Ecco perché spesso rappresenta sovente l’occasione per dare spazio alle seconde linee. Così ha fatto
Antonio Conte ieri sera e il suo
Chelsea è caduto nella tana del
West Ham, venendo eliminato. Ma la sconfitta che ha fatto più rumore è stata senz’altro quella del
Manchester City, nel derby dell’Old Trafford. Anche
Guardiola ha optato per qualche rotazione di troppo, mentre
Mou - dopo aver perso in casa la prima stracittadina in Premier - se ne è guardato bene, essendo peraltro reduce dal poker subito dallo stesso
Chelsea domenica scorsa. E alla fine il tecnico portoghese è stato premiato, il gol di
Mata è valso la qualificazione, gioia e ossigeno per i supporters dei
Red Devils, campanilismo a parte. Nel mirino di critica e tifosi,
José ha lasciato ancor più spazio a
Pep, già sul banco degli imputati per le prestazioni precedenti. I
Citizens non vincono dal 24 settembre in casa dello
Swansea, con questa fanno sei partite di fila senza successi. La peggior striscia della carriera di
Guardiola, sottolineano
Mundo Deportivo e
Sport: Pep ai tempi del Camp Nou nel 2008-09 si era fermato a cinque. Al ko di ieri vanno sommati quelli contro il suo ex
Barcellona in Champions e il
Tottenham in Premier, inframezzati dai pareggi contro
Everton,
Southampton e
Celtic Glasgow. Numeri impietosi, che non si attagliano alle ambizioni della munifica proprietà facente capo allo sceicco
Mansour, né tantomeno alla levatura di
Guardiola, il cui credo calcistico finora in Inghilterra non sta pagando.
“Non snaturerò mai il mio sistema di gioco, 21 titoli non si vincono per caso. Piuttosto farò le valigie a fine stagione con due anni di anticipo, se le cose non dovessero andare bene”, la sue dichiarazioni di qualche giorno fa a chi gli chiedeva conto delle esclusioni eccellenti a macchia di leopardo,
Aguero e
David Silva compresi. L’allergia inglese si è tramutata in crisi, specie perché
Pep deve fronteggiare una situazione per lui del tutto nuova. L’imperativo è uno soltanto: lavorare sodo e guardare il bicchiere mezzo pieno, ossia l’attuale primo posto in Premier a quota 20 condiviso con
Liverpool e
Arsenal, un punto in più di
Blues e
Tottenham.
Foto: The Indipendent