Gundogan all’inglese, un addio lungo tre anni

Ilkay Gundogan ha lasciato il Borussia Dortmund, questa volta per davvero. “È incredibile, sono felicissimo di essere qui. Ringrazio Guardiola, chiunque ami il calcio vorrebbe essere allenato da lui, uno dei migliori allenatori al mondo che ha fatto qualcosa di unico al Barcellona e al Bayern. Mi ha convinto con la sua filosofia, dalla prima volta che ci ho parlato ho capito che era il momento giusto per andare a giocare in uno dei migliori club di Premier League, avevo voglia di fare nuove esperienze. Mi ha colpito il fatto che, malgrado attualmente sia infortunato, il Manchester City mi abbia voluto comunque, questo mi ha dato molta fiducia e io voglio ripagarla sul campo. Spero di dare il massimo e piacere ai tifosi di questa fantastica squadra. Non vedo l’ora di tornare al 100% per mostrare le mie qualità e aiutare il team. Questo è il mio obiettivo per questa stagione, il sogno che ho da bambino invece è vincere la Champions. E sarà bello tornare a giocarla coi Citizens, partiremo dai preliminari ma sono sicuro che andremo avanti.  Ho amato molto il Borussia e voglio ringraziare il club ed i tifosi per i cinque anni fantastici trascorsi, sono riuscito a mantenere la promessa di non lasciare Dortmund a costo zero”. Queste le prime parole rilasciate dal centrocampista ai canali ufficiali dei Citizens, in seguito al quadriennale siglato con la società di Mansour. Dopo tre anni di tira e molla fra trasferimenti sfumati, infortuni, centinaia di indiscrezioni, preannunci di addio e dietrofront con rinnovo, il 25enne di origini turche ha salutato il club giallonero, che per il suo cartellino ha incassato una cifra oscillante tra i 25 e i 27 milioni di euro. Non pochi per un calciatore cui rimaneva un solo anno di contratto e che, oltretutto, attualmente è ai box per il nuovo problema fisico (al ginocchio) che lo ha costretto a saltare l’Europeo con la Germania, con la quale ha accumulato appena 16 presenze e 4 reti (oltre alle 23 apparizioni nelle rappresentative juniores, dall’Under 16 all’Under 21). Ma Guardiola ha tenuto fede alla parola data, d’altronde già nella seconda decade di febbraio la stampa estera aveva dato per raggiunto l’accordo tra Gundogan e il City.



Un addio alla Westfalia continuamente rinviato. Nell’estate del 2013, anche alla luce della fantastica cavalcata in Champions League sfumata in finale contro gli acerrimi rivali del Bayern Monaco (suo il gol del momentaneo pareggio), sembrava tutto fatto col Real Madrid, poi però quel maledetto problema alla schiena si è messo di mezzo. Agosto 2013-ottobre 2014: quattordici interminabili mesi senza campo, niente Coppa del Mondo levata al cielo del Brasile, un incubo vero al punto che la stessa carriera del centrale, adattabile anche sulla trequarti, sembrava a rischio. E il diretto interessato l’aveva presa malissimo, tant’è che nel giugno del 2014 sul web circolarono foto che lo ritraevano in evidente sovrappeso, munito di un physique du rôle degno di una partitella da dopolavoro ferroviario. Il successivo 18 ottobre il ritorno in campo, in occasione del match contro il Colonia: la luce in fondo al tunnel. Stagione nel complesso positiva, rendimento tornato quasi ai migliori livelli, intatta però la voglia di fare una nuova esperienza. Infatti il 30 aprile del 2015 il Borussia annuncia: “Il rapporto con Ilkay Gundogan non continuerà oltre il 30 giugno 2016. Il centrocampista ha deciso di non prolungare il suo contratto”. Rumors a bizzeffe, di offerte ragionevoli, però, neanche l’ombra. E così due mesi dopo, 1 luglio 2015, il sodalizio della Ruhr fa marcia e indietro e ufficializza a sorpresa il rinnovo fino al 2017: per la serie “abbiamo scherzato”. Ieri, la fine del tormentone.

Ripercorrendo in sintesi la carriera del nostro personaggio del giorno, Ilkay nasce a Gelsenkirchen il 24 ottobre 1990, si forma nella locale SV Hessler 06 e passa anche dal vivaio di  SSV Buer e Schalke 04 prima di ultimare la trafila delle giovanili nel Bochum, club con cui esordisce - nella seconda squadra in Regionalliga West - nella stagione 2008-09. Gli uomini mercato del Norimberga restano subito ammaliati e, dopo una serie di relazioni positive, lo mettono sotto contratto. L’esordio in Bundesliga è datato 8 settembre 2009, proprio con lo Schalke a tenerlo a battesimo. Dopo due annate, concluse con 53 presenze nella varie competizioni, 8 gol e 6 assist all’attivo, Gundogan si trasferisce per circa 4 milioni al Borussia Dortmund, che il 5 maggio del 2011 gli fa sottoscrivere un quadriennale. All’ombra del Westfalenstadion, o Signal Iduna Park che dir si voglia, lo specialista tedesco conquista 1 Meisterschale (il secondo consecutivo dell’era Klopp), 1 Coppa di Germania e 2 Supercoppe nazionali. Il tutto nell’arco di 157 gare ufficiali, impreziosite da 15 reti e 21 passaggi vincenti ai compagni. Adesso Ilkay ha voltato pagina, inizierà in ritardo la preparazione ma a settembre conta di essere in campo, al servizio di Pep che lo ha voluto fortemente. Gundogan all’inglese: il futuro è adesso, dopo un addio lungo tre anni.



Foto: Instagram Manchester City