HARRY KANE, IL VOLTO VINCENTE DEGLI SPURS
24.10.2014 | 09:50
E’ vero, il 5-1 con cui il Tottenham ha liquidato in Europa League l’Asteras Tripolis passerà alla storia per la magia con la rabona di Erik Lamela, una prodezza che meriterebbe interi volumi dedicati alla coordinazione, all’esecuzione e alla bellezza del singolo gesto. Ma il vero mattatore del match è stato Harry Kane. Per il 21enne attaccante degli Spurs una serata da raccontare ai nipotini: tre gol dall’elevato peso specifico, tre reti che ribadiscono le gerarchie del gruppo C, dove Tottenham e Besiktas comandano a pari punti. La prima marcatura al 13′ è degna della copertina europea: destro dai 20 metri che bacia la parte interna del palo e si insacca. Rotto il ghiaccio al White Hart Lane, ci pensa El Coco ex Roma a fare il fenomeno, poi Kane veste i panni del centravanti d’area di rigore e, tra il 74′ e l’81’, serve il pokerissimo prima con un tap-in sotto misura e poi con un colpo di testa su traversone di Fazio. E così gli uomini di Pochettino possono dare il via alla festa.
Intuizioni geniali, concretezza, invidiabile disciplina tattica, senso del gol, ad Henry Kane sembra non mancare proprio nulla. Nato a Walthamstow il 28 luglio del 1993, l’attaccante inglese, dopo due anni tra le giovanili del Tottenham, inizia a farsi le ossa al Leyton Orient dove, in 18 apparizioni, timbra il cartellino cinque volte. Millwall (la sua esperienza fin qui migliore, con 8 centri in sei mesi), Norwich City e Leicester City sono le successive tappe in prestito di una carriera agli albori, in cui la decisiva sterzata avviene a partire dall’estate del 2013, quando proprio gli Spurs, positivamente impressionati dalle sue doti fisiche e tecniche, decidono di dargli una possibilità in prima squadra nel prestigioso palcoscenico della Premier League. A ragion veduta, una mossa azzeccatissima.
Dotato di una struttura fisica non esattamente imponente (183 centimetri di altezza per 68 chilogrammi), Kane preferisce agire da seconda punta, in appoggio a un centravanti di riferimento (a Londra infatti si intende a meraviglia con Adebayor). Il suo contributo è tangibile anche con la Nazionale Under 21, di cui fa parte da poco più di un anno e che presto lascerà per rimpolpare la già nutrita batteria di pedine offensive di cui i Tre Leoni possono disporre nella rosa dei “grandi”.
Diversi mesi fa la stampa inglese ha sollevato più di un dubbio circa la sua capacità di sostenere il peso del blasone di una squadra come il Tottenham, ma il 21enne attaccante, attraverso il lavoro e il sacrificio, sta smentendo giorno dopo giorno i giudizi che erano stati espressi sul suo conto. E la gara in Europa League di ieri sera rappresenta in questa direzione un macigno da posizionare sul piatto della bilancia di chi vota per la sua permanenza a Londra.
Durante la scorsa sessione estiva di mercato Crystal Palace e Stoke City si erano fatte sotto, con il Mirror che riportava anche le cifre delle offerte presentate alla dirigenza degli Spurs (circa 5 milioni di sterline). Il “no grazie” arrivato di lì a poco è stata la naturale conseguenza di un finale di stagione da incorniciare, con il giovane gioiello britannico autore di 3 gol e 1 assist nelle ultime 5 gare di Premier League. La svolta decisiva che gli ha fatto guadagnare una tanto agognata conferma. Una chance che Kane, a oggi, sta sfruttando al meglio. Magari, senza di lui, oggi saremmo qui a celebrare soltanto il cioccolatino di Lamela. Fermi tutti: qui abbiamo un bomber che si fa largo a colpi di hat trick…