HERNAN TOLEDO, DRIBBLING E GUIZZI SULLE ORME DI ANGEL DI MARIA
18.07.2016 | 09:15
Sottotraccia: questo uno dei diktat imposto dal direttore sportivo Corvino al lavoro sul mercato per rinforzare la Fiorentina 2016-17. L’altro è relativo alla predilezione per la pista straniera: sì, perché pescando in determinati bacini si riesce tuttora a comprare bene e meglio. Certo, ci vuole fiuto e osservazione certosina, ma essendoci di mezzo uno dei dirigenti storicamente più bravi nello scovare talenti in giro per il mondo a costi contenuti, i risultati dovrebbero essere garantiti. In quest’ottica si inquadrano gli acquisti di Kevin Diks, Bartłomiej Drągowski e Ianis Hagi, ragazzi di bellissime speranze – specie il figlio d’arte rumeno – alla prima grande esperienza; ma anche il pressing sui due centrali olandesi, giovani ma già affermati, Van Beek e Rekik e soprattutto l’operazione sostanzialmente completata che chiama in causa Hernan Toledo. Cotto e mangiato: alle 20.14 del 16 luglio il giornalista argentino César Luis Merlo, tramite il proprio profilo Twitter, annunciava il trasferimento dell’esterno offensivo classe 1996 alla Fiorentina, in prestito con diritto di riscatto. E ieri pomeriggio il ventenne specialista, che il club gigliato è riuscito a strappare al corteggiamento del Boca Juniors, ha confermato tutto in un’intervista concessa al portale firenzeviola.it: “Ho sensazioni molto positive. Sono davvero contento di arrivare in un campionato di livello come la Serie A. La Fiorentina? Sono felice di aver trovato l’accordo con una società così importante. Non vedo l’ora di iniziare, ho grande voglia di allenarmi coi miei nuovi compagni e dare il meglio di me. Il giocatore a cui mi ispiro? Angel Di Maria. Ho solamente lui come modello di riferimento nel calcio”.
L’idioma è sempre quello spagnolo, ma in attesa di capire come finirà per Cristian Tello, che Paulo Sousa sogna sempre di trattenere (fare i conti con l’oste Barcellona non sta però risultando facile), a Moena – sede del ritiro del sodalizio dei Della Valle – è pronta a materializzarsi la sagoma dell’argentino Toledo. Quando? Difficilmente arriverà già oggi, il suo sbarco in Italia è programmato tra mercoledì e giovedì. Subito dopo visite mediche, anticamera dell’annuncio, e poi primi giorni di lavoro agli ordini del tecnico lusitano.
Prima di tratteggiare le caratteristiche tecniche del nostro personaggio del giorno, va detto che finora Hernan, nato il 17 gennaio 1996 a Santa Fe, ha vestito esclusivamente la maglia del Velez Sarsfield, blasonato club argentino portato ai massimi livelli da Carlos Bianchi negli Anni 90. Dopo aver svolto nel settore giovanile del Fortin tutta la trafila, Toledo ha debuttato in prima squadra dieci mesi fa: era il 20 settembre del 2015 quando Miguel Angel Russo lo lanciò nella mischia, al posto di Doffo a una ventina di minuti dalla fine, in occasione della sfortunata gara contro l’Estudiantes, conclusasi con una sconfitta. Da quel momento in poi, il guizzante esterno ha scalato rapidamente le gerarchie, trovando un’ottima sponda anche nel nuovo tecnico Christian Bassedas. Lo score da professionista di Hernan parla di 19 presenze in Primera Division, con 1 gol e 4 assist all’attivo. Un calciatore che come musa ispiratrice ha El Fideo Di Maria, che in effetti ricorda per qualche movenza, non può che essere abilissimo nel dribbling e nelle accelerazioni palla al piede. Fisico scattante (180 cm per 72 kg), Hernan è in grado di accendere la luce sulla trequarti: in patria lo hanno paragonato ad Ariel Ortega, ma rispetto al Burrito Toledo è più ala. Destro naturale, può giocare su entrambe le fasce ma dà il meglio di sé partendo da sinistra, per poi rientrare e calciare col suo piede prediletto, per quanto sappia usare bene anche il mancino. Per concludere, va detto che la Fiorentina definirà formalmente l’operazione con il Deportivo Maldonando: il comunicato ufficiale pubblicato dal Velez il 7 luglio scorso parla chiaro. Il famigerato club della serie cadetta uruguaiana, utilizzato dai fondi d’investimento per aggirare il divieto delle Third-Party Ownership (ossia le partecipazioni di terzi sui cartellini dei calciatori), ha infatti acquisito il 100% dei diritti di Toledo. Problemi della Fifa, che tollera serenamente la violazione della famosa circolare n° 1464 (in vigore dal 1° maggio 2015) che avrebbe dovuto mettere al bando tali fenomeni. Fatta la legge, trovato l’inganno: continua a funzionare così. Dettagli, che non cambiano la sostanza del sogno a tinte viola di Hernan Toledo: consacrarsi dall’altra parte del mondo, in quello che ancor oggi è il campionato tatticamente più difficile.
Foto: Twitter Pasion Fortinera