HERNANDEZ, UN “CHICHARITO” PER L’INTER
Javier Hernández, meglio noto a col nome di "Chicharito", soprannome curioso dovuto ai verdi occhi del padre (soprannominato "Chicharo", ndr), anch'egli calciatore, è da tempo finito nell'orbita dell'Inter, soprattutto adesso che il Manchester United ha deciso di rilanciarsi regalando al nuovo tecnico Van Gaal un tesoro di oltre 230 milioni di euro da investire sul mercato. Un vero e proprio furetto del gol, il messicano, che potremo ammirare anche ai Mondiali, soprattutto dopo l'ultima poco esaltante stagione coi Red Devils.
Eppure, la carriera di Hernández era partita con le premesse migliori: esordio nel suo Messico, tra le fila del Chivas, dove in quattro stagioni si fa notare così tanto (26 gol in 64 gare, ndr) da scatenare l'interesse dello United, che nel 2010 sborsa 6 milioni di sterline per portarlo in Inghilterra. L'impatto con la Premier è incredibile: vince la Community Shield, vince il Campionato e sfiora la Champions (titolare nella finale persa col Barcellona, ndr). Poi, l'anno successivo, rivince la Community Shield e due anni dopo rivince anche il Campionato. Qui, però, si fermano i suoi trionfi, come anche quelli dei Red Devils che salutano amaramente il mitico Ferguson.
La cronaca di questa stagione dello United la sappiamo: il feeling con Moyes mai scattato, per nessuno, e anche per "Chicharito" che ha chiuso la stagione segnando solo 9 reti in 30 gare, la peggiore da quando si trova in Inghilterra, viste e considerate le 51 reti messe a segno nelle 117 gare giocate a Manchester nelle prime tre stagioni di permanenza. Rapido, ambidestro, non fortissimo fisicamente ma dotato di un gran fiuto del gol. Questo è Javier Hernández, più che mai a caccia di un riscatto nella prossima annata, proprio come la stessa Inter di Mazzarri.
Mentre le notizie di mercato corrono e si rincorrono, "Chicharito" si prepara al Mondiale col suo Messico, dove delle prestazioni positive potrebbero naturalmente far lievitare il prezzo del suo cartellino e complicare i piani dei nerazzurri. Con una Gold Cup vinta, 35 reti in 58 gare giocate, il giovane attaccante dello United è senz'altro l'elemento di spicco della nazionale centroamericana. Certo non sarà facile con Brasile, Croazia e Camerun, eppure se Hernández tornasse a fare regolarmente ciò che gli riesce meglio, il gol, un secondo posto non sarebbe più solo pura utopia.