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Higuain-Icardi alla prova del 9: il tango del gol tra scudetto e Mondiale

08.12.2017 | 23:10

Sabato sera andrà in scena la 233ª puntata di un rendez-vous che dura da 110 anni e che ha regalato prodezze e veleni agli amanti del calcio. Juve contro Inter, una sfida mai banale e mai come tutte le altre, figurarsi se in palio c’è anche un pezzettino del sogno scudetto. L’attesissimo derby d’Italia, indiscutibilmente il big match della sedicesima giornata di Serie A, metterà di fronte la banda di Spalletti, prima della classe a più uno sul Napoli, e la compagine guidata da Allegri, terza a due lunghezze di distanza dai nerazzurri. Un incrocio da urlo che vale il primato, anche se chiamarla “sfida scudetto” forse è ancora troppo prematuro. La Juve è reduce dalla bella vittoria del San Paolo e dalla qualificazione agli ottavi di Champions League, ma quello che arriverà sabato all’Allianz Stadium sarà probabilmente l’avversario più scomodo da affrontare in questo momento: l’Inter è l’unica imbattuta in campionato, ha un perfetto equilibrio tra solidità, fisicità, tecnica e voracità offensiva. Dal flop dell’anno scorso al primato c’è un lungo percorso verso l’alto firmato Spalletti. Carisma, esperienza e duttilità hanno plasmato la Beneamata, rendendola una candidata autorevole al tricolore, che da sei anni a questa parte ha preso sempre la direzione di Torino. Sabato sarà una sfida tra due difese agguerrite, i nerazzurri hanno incassato finora appena 10 reti, mentre la Vecchia Signora è a quota 14. Ma Juventus-Inter è anche, e soprattutto, la sfida tra Gonzalo Higuain e Mauro Icardi. Rivali nel derby d’Italia, ma provenienti da due ambienti ostili: Icardi è cresciuto nella florida cantera del Barcellona dal 2008 al 2011, Higuain ha invece militato nel Real Madrid dei galacticos dal 2007 al 2013. Nei cinque anni in terra italiana si sono incontrati dieci volte: il Pipita ha segnato cinque gol, Maurito tre. Attaccanti carismatici, con una personalità da leader e uno spietato killer instinct: sono tanti i tratti i comune tra i due centravanti, protagonisti indiscussi nelle ultime edizioni di Serie A e pronti a contendersi il primo posto in classifica a suon di gol. Oltre alla straordinaria facilità con cui trovano la rete, Higuain e Icardi condividono anche la nazionalità del passaporto: entrambi argentini, entrambi in lotta per un posto nella spedizione albiceleste verso il Mondiale di Russia 2018. L’infortunio di Dario Benedetto (rottura del crociato, rientro a maggio) potrebbe dare una chance sia al Pipita che a Maurito, ma secondo i principali media argentini ci sarà posto per uno solo dei due nelle convocazioni di Sampaoli che, oltre Aguero, vorrebbe portare in Russia soltanto un altro 9. Higuain è rimasto fuori dalle recenti scelte del ct, mente Icardi si è preso non solo la chiamata ma anche la maglia da titolare. Nell’ultima tornata è stato bloccato da un problema fisico ed è rimasto a Milano, ma la sensazione è che al momento il nerazzurro sia in vantaggio su Gonzalo nelle gerarchie di Sampaoli. In ogni caso, la corsa a due vivrà una tappa importante sabato in quel di Torino, quando entrambi potranno dimostrare agli occhi del mondo intero quello che valgono, in una sfida fondamentale per il loro futuro e per quello di Juve e Inter.

Mauro Icardi, contro la Juventus, è quasi sempre riuscito a dire la sua: 7 gol in 8 partite di campionato, non a caso i bianconeri sono una delle sue vittime preferite. Maurito ha segnato una doppietta allo Stadium quando ancora vestiva la maglia della Sampdoria, più un’altra marcatura in blucerchiato sotto gli occhi del Ferraris. Non ha perso il vizio nemmeno dopo esser passato all’Inter, castigando altre quattro volte la Vecchia Signora, riuscendo lo scorso anno al Meazza a trascinare i suoi alla vittoria per 2-1 non solo con il gol del momentaneo pareggio, ma anche con l’assist per la rete decisiva di Perisic. A Torino, nel girone di ritorno, è andata decisamente peggio: Icardi è stato ritenuto colpevole dall’arbitro di Rizzoli di aver tentato di scagliargli contro il pallone subito dopo il triplice fischio. Risultato: squalifica per due turni. Anche Gonzalo Higuain, quando vede nerazzurro, difficilmente fallisce l’appuntamento: 4 le reti segnate dal Pipita in 7 partite di campionato (tutte messe a segno con la maglia del Napoli), più un altro centro in due incroci di Coppa Italia. Statistiche alla mano, i due bomber argentini sono tra gli attaccanti più prolifici del nostro campionato: Icardi, nonostante l’età (24 anni compiuti a febbraio), ha già realizzato 97 reti in 171 presenze in Serie A; Higuain ha sforato quota cento, siglando ben 104 gol in 156 presenze nel massimo campionato italiano. Nella stagione in corso i numeri sono decisamente a favore del 9 nerazzurro: capocannoniere con 16 centri in 15 presenze per un totale di 1319 minuti disputati, una media spaventosa di un gol ogni 82 minuti. Statistiche che confermano come Maurito sia sempre più l’uomo-simbolo della nuova Inter targata Spalletti. Dall’altra parte Gonzalo ha timbrato il tabellino dei marcatori 9 volte su 14 presenze (1148′), una media di una rete ogni 127′. Sabato avranno gli occhi del mondo puntati addosso, tutti in prima fila per assaporarsi le prodezze del Pipita e di Maurito. Una sfida totale, la vera prova del 9 a ritmo di tango, anche – come detto – in chiave Mondiale. In palio c’è il primato in campionato, ma anche una buona fetta di chance per volare in Russia. Comunque vada a finire all’Allianz Stadium, per Higuain e Icardi i giochi sono ancora molto lunghi. Come la strada di Inter e Juve in un campionato sempre più avvincente.

Mauro Cossu

 

Foto: Twitter TD Deportes – Rocket