Samp, giusto che paghi Giampaolo. Ma troppe correnti di pensiero hanno fatto disastri

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L’esonero di Marco Giampaolo era scandito. Inevitabile, come abbiamo raccontato. Malgrado la soluzione D’Aversa (ancora sotto contratto) fosse quella più plausibile, alla fine la soluzione Stankovic appare quella condivisibile, serviva un quasi sergente di ferro. Il ritorno di Claudio Ranieri, quello invocato dalla piazza, avrebbe avuto costi enormi e comunque non c’era la disponibilità del diretto interessato. Ma ci sono tante, troppe, cose che non danno sicurezza. C’è la Samp di Osti, che dopo la sconfitta di La Spezia e prima della sfida (orribile) contro il Monza si è preoccupato solo di difendere l’allenatore. C’è la Samp di Faggiano con una filosofia diversa rispetto a quella di Osti, eppure sono andati avanti in coppia, senza una grande spiegazione. Anzi, la confusione ha regnato senza soluzione di continuità. Ora se pagasse anche Osti sarebbe nella logica delle cose, è stato il più convinto sostenitore di Giampaolo dinanzi all’indifendibile. Giampaolo paga, ma dovrebbe esserci un’inversione totale. Soprattutto bisognerebbe dare alla Samp, come già segnalato, una dignità. Svolta societaria oppure no, c’era una volta la Samp che aveva grandi dirigenti e idee chiarissime. Ben oltre i risultati del campo, molto oltre. Già il semplice fatto di avere due direttori sportivi che parlano lingue diverse è significativo. Con la compartecipazione di Romei che è rientrato nel club dove mai ha lasciato traccia. Foto: twitter Sampdoria