Iachini: “Non ho la bacchetta magica, dobbiamo conquistare i tifosi. Presto rivedremo il vero Chiesa”
05.01.2020 | 11:54
Giuseppe Iachini, allenatore della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara con il Bologna: “Io so dove devo arrivare. So la mia esperienza del campo, dove siamo arrivati e cosa dobbiamo fare sul campo. Abbiamo ancora buoni margini di miglioramento e di crescita sotto l’aspetto tattico e delle conoscenza. Se abbiamo preso qualche gol di troppo dobbiamo andare ad incidere e variare su questa tendenza. Dal punto di vista fisico chiedo certe cose alle mie squadre. Detto questo, non posso pensare che in una, due settimane questo possa arrivare. Devo andare quindi a mettere, per quelle che sono le nostre conoscenze, dei mattoni settimana in settimana per portare benefici alla squadra. Non ho la bacchetta magica né ho la presunzione ma voglio che le cose siano fatte sul campo. I ragazzi hanno dato grande disponibilità”.
L’affetto dei tifosi.
“Mi ha fatto molto piacere l’accoglienza di così tanta gente. Li ringrazio per questo affetto che nei miei confronti c’è sempre stato. Sono convinto che questo grande affetto possa essere riversato anche sui ragazzi, che vanno in campo e vanno sostenuti. Su questo i nostri tifosi sono stati speciali. Li ringrazio e cercheremo di arrivare a presentare una squadra che possa rendere orgogliosi i propri tifosi”.
Cosa ti ha colpito di questi primi giorni?
“Gli occhi dei ragazzi: vogliosi di apprendere e di capire cosa devono fare sul campo. Ho visto grande attenzione e questo è un aspetto positivo e mi ha fatto capire quanto avessero fame di sapere. Arrivando le nozioni, quando le assimileranno, avranno dei vantaggi che si porteranno sul campo. Nello stesso tempo mi ha sorpreso il fatto di lavorare e stare sul campo. Deve essere la normalità. Se la Ferrari va al Mugello, prova la macchina e fa 15 giri poi quando al Gran Premio ne deve fare 54 non so se risponde a quelle sollecitazioni”.
C’è stato modo di approfondire i discorsi di mercato?
“Abbiamo toccato delle situazioni. Abbiamo le idee chiare. Ora però di mercato è giusto che ne parli la società. Io devo pensare al campo, c’è tanto da fare per indirizzare i ragazzi. Il club sa cosa bisogna fare per rendere la squadra più omogenea e più competitiva secondo le mie idee di calcio”.
Difficoltà a segnare?
“Dovunque sono stato i miei attaccanti hanno fatto tanti gol. Noi prepariamo alla stessa maniera la fase difensiva e quella offensiva. Non dobbiamo però aspettarci i gol dagli attaccanti. Li chiedo dagli esterni e dai centrocampisti, e questo significa andare ad occupare l’area nella maniera giusta. E’ chiaro che se occupiamo l’area avversaria con i tempi giusti ci saranno più occasioni per fare gol. Detto questo, non dobbiamo perdere l’equilibrio”.
In questo momento la tua Fiorentina che auto è?
“Ora siamo in un momento di inizio di un lavoro. Stiamo curando i pistoni, la potenza del motore e alzare il livello della prestazione nella partita. E’ il momento che stiamo vedendo il telaio, cercando di portare i ragazzi a una crescita costante e allo stesso tempo va a sommarsi ad una tattica di squadra collettiva. Non potrò aspettarmi tutto e subito, abbiamo iniziato il nostro lavoro e sono convinto che i nostri ragazzi avranno una crescita”.
Domani c’è una partita importante.
“Ci stiamo preparando. Sappiamo la forza del Bologna. La forza di Sinisa che ha fatto un grandissimo lavoro già dallo scorso anno, una squadra che è diventata figlia del suo allenatore. Loro sotto questo aspetto sono una squadra che si conosce bene ma noi dobbiamo andare in campo a fare la nostra prestazione: con umiltà e attenzione. Ora c’è la partita, poi dentro la gara c’è la vittoria del duello, l’attenzione e la cura del particolare. Non dobbiamo perdere le distanze ma rimanere squadra”.
Come sta Chiesa?
“Appena sono arrivato ho parlato con lui e gli ho subito detto quello che mi aspettavo da lui. E’ un ragazzo, mi ha dato grande disponibilità. Rivedremo presto il Chiesa che conosciamo. E’ nel gruppo al 200%”.
Che squadra hai trovato?
“Quando perdi è ovvio che le certezze vengono meno. Poter fare risultato porta fiducia, il giocatore che fa un dribbling lo fa con più naturalezza. Ora invece magari lo rischia meno ma il calcio è uno sport di gesto tecnico”.
Prima di vedere i frutti del tuo lavoro ci vorranno 20 giorni?
“Mi auguro già domani di vedere qualcosa. Io certi aspetti li ho iniziati a trasmettere. Accelererò il più possibile, poi il tempo ce lo potrà dire e lo potremo valutare dopo la partita lavorandoci sopra e curando il dettaglio”.
Ha avuto risposte positive anche da quei calciatori che si sono visti meno?
“Nella mia visione non lascio per strada nessuno. Per me tutti i giocatori sono uguali e tutti devono avere le stesse conoscenze. Io devo tenere tutti in opportuna considerazione. In questo senso il lavoro lo sto portando avanti nella stessa maniera perchè chi verrà chiamato dovrà farsi trovare pronto per il bene della Fiorentina”.
Badelj e Pulgar sono compatibili?
“Per caratteristiche sono due ragazzi che occupano la stessa posizione di campo. Per come la vedo io”.
Nello spogliatoio ci sono stati giocatori che non se la sentono?
“Assolutamente nessuno. Le valutazioni verranno fatte su altre basi”.
Da chi si aspetta di vedere miglioramenti?
“Io mi auguro di vedere miglioramenti in entrambe le fasi di gioco. In che percentuali lo vedremo alla fine della partita, tenendo conto del fatto che ci sarà un avversario”.
C’è un giocatore in rosa che le ricorda Iachini?
“Non ci sono nello specifico perchè non tutti i giocatori sono uguali. Anche come caratteristica di passo abbiamo dei centrocampisti. Al momento no però non per questo non è vero che non ci sono buoni giocatori”.