Iago Falque e Adem Ljajic al Torino, stavolta il tormentone è arrivato al capolinea. Una matassa dipanatasi per oltre un mese e ingarbugliatasi per l’estenuante tentennare del serbo, rientrato alla Roma dopo il prestito all’Inter. Erano le 23 del 14 giugno quando, titolando “Esclusiva: Iago Falque-Ljajic, il Toro spinge. E Bruno Peres...”, vi anticipammo l’accelerata della doppia trattativa, da quel momento divenuta di dominio pubblico. All’interno di quella notizia, oltre a riferirvi che i discorsi si sarebbero potuti eventualmente allargare a Bruno Peres (ma i tempi per il brasiliano saranno più lunghi, a prescindere dalla destinazione), vi spiegammo che i due esterni d’attacco in uscita dalla Roma erano le indiscusse priorità di Mihajlovic per gli ultimi 30 metri. E lo scenario non è certo cambiato, se 34 giorni dopo è finalmente in procinto di concretizzarsi. Per Iago Falque non ci sono mai stati problemi, lo spagnolo ex Genoa ha accettato subito l’offerta e - com’è noto - si trasferirà al Toro in prestito con diritto di riscatto. Lo slittamento monstre è stato generato da Ljajic, che ha preso sempre più tempo (aspettando il materializzarsi di sirene rimaste tali) con i granata fino a far imbufalire Walter Sabatini. Tre giorni, come raccontatovi, fa il direttore sportivo della Roma ha chiesto ad Adem una decisione definitiva, chiedendogli di sciogliere le riserve in tempi brevi anche per consentire alla società di incassare circa 7 milioni a un anno dalla scadenza del contratto. E alla fine l’ex viola - storia della notte scorsa - ha detto definitivamente sì al club di Urbano Cairo. Il Torino non ha mai mollato la presa (altri lo avrebbero fatto già da un paio di settimane), conscio del fatto che anche Ljajic per Mihajlovic rappresentava una priorità, dopo essere comunque riusciti a far viaggiare Iago Falque su un binario separato. Dal 14 giugno alla svolta, dopo i passaggi formali le due nuove frecce granata si metteranno a disposizione di Sinisa.