"Sarà la volta buona?" Chissà quante volte l'ha sentita e se l'è fatta lui stesso, questa domanda. Iago Falque, primo gol con la maglia del Genoa, a Udine contro Di Natale e compagni. Diciamolo subito: questo 24enne centrocampista spagnolo di Vigo, approdato in Liguria agli inizi di agosto, è un vero "personaggio". Inteso nel senso più originale e curioso del termine. La sua è una storia fatta di aneddoti e treni persi, di illusioni e speranze (di decollo) riaccese. Iago ha una madre in politica (la signora Carmela Silva è senatrice e capogruppo in Parlamento del Partito Socialista Operaio spagnolo) e un passato calcistico di assoluto rilievo: ha fatto tutta la trafila giovanile nel Barcellona, senza mai riuscire ad esordire in prima squadra. Nel 2008 chiede e ottiene la carta di libertà per accasarsi alla Juve. Zero presenze. Passerà al Bari in prestito: di Iago nessuna traccia. "Mi alleno con Del Piero, Trezeguet e Cannavaro, - disse Falque all'emittente spagnola RTVE - è una cosa buona, sono grandi campioni ma in fondo sono persone normali. L'anno scorso andai in prestito a Bari, nel sud Italia, mi piacque molto perché molto simile alla Spagna". Questo mancino con spiccate caratteristiche offensive ha evidentemente bisogno di un ambiente a lui congeniale per potersi esprimere al meglio. Nel 2010 gioca con discreta continuità nella formazione B del Villareal. Poi passa al Tottenham, prima in prestito e poi a titolo definitivo. Nel 2013 sbarca in Spagna all'Almeria, l'anno successivo si trasferisce al Rayo Vallecano. Tre gol in stagione, ma il decollo vero è altra cosa. "Qui a Genova ho trovato un ambiente ottimo, - ha detto di recente Falque - mi ha colpito lo stadio, si respira un'atmosfera argentina. E poi quella gradinata, beh, è impressionante e lascia il segno". Conosceva già la Liguria, per motivi extra calcio: "Avevo una fidanzata qui". Ma giura che stavolta l'amore non c'entra. Il primo gol con la sua nuova maglia è arrivato in un modo che poco ha a che fare con chi ha piedi vellutati. Un pallone colpito a porta vuota in stile discutibile ed equilibrio precario. La palla è entrata in rete, ma Iago ha davvero rischiato la figuraccia. In ogni caso la prestazione è stata ottima, confortante, convincente in ottica futura. E il tecnico del Genoa Gasperini ha voluto togliere dalle spalle del ragazzo un bel po' di inutile pressione: "Non lo scopro certo io, renderà ancora meglio quando avrà completato il suo ambientamento". Iago Falque ha masticato calcio nella Cantera più famosa del mondo, si è allenato fianco a fianco con gente del calibro di Del Piero e Trezeguet, nelle nazionali giovanili spagnole ha duettato e fatto gol insieme a un altro bel talento come Bojan Krkic. Eppure, il decollo vero non è ancora arrivato. "Sarà Genova la volta buona?". Chissà quante volte riecheggerà nella sua testa, questa domanda...