Ibrahimovic: “Quando sono in Svezia mi mancano i 25 figli rossoneri. Io dirigente? C’è tempo”

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In un'intervista concessa a Milan Tv, Zlatan Ibrahimovic ha parlato delle sue sensazioni dopo il rinnovo: "Qualcuno aveva dubbi prima che tornassi per la mia età e ho dimostrato che l’età non importa, è tutto nella testa. Se sei disponibile a fare certe cose ce la fai, la mia mentalità è che bisogna sempre migliorare e fare il massimo possibile. Poi la qualità in campo o ce l’hai o non ce l’hai, secondo me quello non va via. Devi stare bene fisicamente ed essere in condizione di riuscire a fare le tue cose. Poi adatto il mio gioco per la squadra, cerco di aiutare il più possibile. Mi sento giovane anche io. Ogni giorno che vedo i miei compagni mi fanno sentire giovani. Quando corrono devo essere come loro, mi sfidano e tirano fuori il mio massimo. Il progetto mi piace, è una sfida differente. Ero abituato a stare con grandi campioni, ora è un’altra situazione ed altre responsabilità individuali per fare vedere la strada per il successo. Voglio passare la mia esperienza a tutti. È una grande sfida, quando lo fai bene ti torna di più rispetto a giocare con i grandi campioni”.   Sul rapporto coi compagni: "Dentro al campo siamo tutti uguali, abbiamo gli stessi obiettivi, però poi ognuno lo tratti in modo diverso. Il mio lavoro è quello di stimolare tutti. Quando non sono in Italia e non sono con la squadra devo dire che mi mancano tanto, come mi mancano tutti i miei figli in Svezia; invece quando sono fuori dall’Italia mi mancano 25 figli. Futuro come dirigente? C'è tempo, voglio ancora giocare. Anche essere allenatore è stressante, ma non posso dirlo ora, non si sa mai”.   Foto: Twitter Milan