Ultimo aggiornamento: lunedi' 14 aprile 2025 00:30

Ibrahimovic: “Servirà una squadra concentrata, aggressiva, concreta. Joao Felix? Può anche rimanere”

17.02.2025 | 16:25

Zlatan Ibrahimovic, dirigente del Milan, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Feyenoord in Champions League.

Queste le sue parole: “È una situazione rara che io sia qui, l’allenatore sta tornando dal Portogallo. Per domani: i nostri tifosi sono importanti, i loro tifosi hanno spinto tanto a Rotterdam. Ma io sono fiducioso che domani con 80mila milanisti allo stadio e quelli in tutto il mondo daranno il massimo sostegno alla squadra, la quale poi dovrà prendere questa energia per fare il meglio possibile”.

Che spiegazione ti sei dato di questi su e giù del Milan?
“I momenti bassi arrivano. Essere sempre al top tutti i giorni non è facile, ma sul lungo si deve lavorare; stiamo lavorando sulla mentalità, sulle cose da squadra. Anche nei momenti non wow, poi quella mentalità si tira fuori. Parlo tutti i giorni con i giocatori, cerchiamo di trovare soluzioni, ma non ci devono essere troppe informazione: se poi parli tutti i giorni con i giocatori, alla fine le cose non entrano. È come dire alla moglie che la ami tutti i giorni, ma devi dimostrarlo con le azioni”.

Cosa deve fare la squadra domani? “Concentrata, aggressiva, concreta. Devono entrare con una mentalità da finale. È importante giocare bene, ma è più importante vincere. Dobbiamo fare risultato per passare. Siamo sotto di un gol, dobbiamo fare risultato per passare. Ognuno deve spingere il compagno e farlo essere concentrato. È una cosa collettiva che inizia con qualche individualità. Anche chi è in panchina deve spingere, è tutto collegato al collettivo. È questo che fa un gruppo e fa squadra”.

Domani partita decisiva anche per la società.
“Per me personalmente importante, perché sono un vincente e voglio vincere. Voglio portare risultati. Non sono uno che cerca di fare cose bene che non rimangano nella storia, ma il contrario: cerco di fare la differenza per scrivere la storia. Per fare la storia, devi vincere. Questo è il Milan. Se guardate la storia della Champions, il Milan ha scritto la storia. E noi vogliamo continuare. Noi da fuori spingiamo, aiutiamo”.

Gimenez? “Ci aspettiamo tanto dai nuovi. Joao Felix può fare ancora di più. Gimenez è quello che può crescere e diventare ancora più forte. Poi ci sono Bondo e Sottil che possono crescere ancora. Il club si aspetta tanto dai nuovi. Ho già detto a loro di prendersi spazio, perché non possiamo aspettare: devono entrare subito e spostare gli equilibri. È quello che stiamo facendo. Galliani diceva sempre: ‘I giocatori devono solo pensare al calcio, al resto pensiamo noi’. È questo che facciamo noi. Gimenez ci mancava, per la qualità davanti alla porta, è un killer, ma deve anche correre, perché col mister se non corri non giochi. Lui deve essere come nell’ultima partita: esserci al momento giusto. Un pallone può arrivare da qualunque parte, anche da Maignan, e lui deve essere pronto e concentrato”.

Sei un mental coach? “Sono un backup di tutto quanto, sono una riserva. Scherzi a parte: il mister non c’è, ha avuto un lutto personale. Sto aiutando il Milan”.

Ti si sta vedendo spesso vicino alla squadra… “C’ero anche in estate alle conferenza dei nuovi acquisti. Con Fonseca parlavamo tutti i giorni, eravamo presenti a Milanello. Lo stiamo facendo anche ora. Oggi è una situazione rara, così come dopo il Verona. Non è cambiato niente, tutti stiamo lavorando”.

Foto: sito Milan