Icardi, se fossimo il Napoli faremmo soltanto in un modo
11.08.2016 | 12:53
Mauro Icardi, un tormentone che non finisce più. Se fossimo nel Napoli, cambieremmo strategia. Non ha senso incontrare gli intermediari per poi recapitare un’offerta, scritta o non scritta, all’Inter. Anche perché, lo diciamo sinceramente, non tutti gli intermediari sono bravi-bravissimi e ogni tanto si rischia di fare una confusione del diavolo. Fossimo nel Napoli, andremmo direttamente dall’Inter per proporre – de visu – l’ultima cifra. Con o senza Gabbiadini. Con o senza contropartita tecnica. Non ha senso incontrare Wanda e i suoi collaboratori, come se si volesse saltare a piè pari quello che è il faccia a faccia più importante. Con la società di riferimento, la stessa che è proprietaria del cartellino. L’Inter ha mandato messaggi di chiusura, il Napoli pensa che sia pretattica? Bene, vada a Milano, convochi Ausilio e i cinesi, metta 60-70 milioni sul piatto o quanto ritiene. E si faccia dire no. Oppure sì. Ma comunque si tolga il pensiero. Forse qualcuno pensa che un altro summit con gli intermediari e la signora Wanda possa essere l’anticamera di una svolta? Siamo quasi a Ferragosto, Icardi sarà pure un grande sfizio, ma una rincorsa così rischia di diventare aleatoria. E se fossimo in Gabbiadini penseremmo “ma poi io sarei quello che deve risolvere i problemi dal primo settembre in poi? Con quale fiducia?”. Quindi, mettiamoci un punto. In un senso o nell’altro.
Foto: EUROSPORT