Icardi, se fossimo il Napoli faremmo soltanto in un modo
Mauro Icardi, un tormentone che non finisce più. Se fossimo nel
Napoli, cambieremmo strategia. Non ha senso incontrare gli intermediari per poi recapitare un'offerta, scritta o non scritta, all'Inter. Anche perché, lo diciamo sinceramente, non tutti gli intermediari sono bravi-bravissimi e ogni tanto si rischia di fare una confusione del diavolo. Fossimo nel Napoli, andremmo direttamente dall'Inter per proporre - de visu - l'ultima cifra. Con o senza Gabbiadini. Con o senza contropartita tecnica. Non ha senso incontrare Wanda e i suoi collaboratori, come se si volesse saltare a piè pari quello che è il faccia a faccia più importante. Con la società di riferimento, la stessa che è proprietaria del cartellino. L'
Inter ha mandato messaggi di chiusura, il Napoli pensa che sia pretattica? Bene, vada a Milano, convochi Ausilio e i cinesi, metta 60-70 milioni sul piatto o quanto ritiene. E si faccia dire no. Oppure sì. Ma comunque si tolga il pensiero. Forse qualcuno pensa che un altro summit con gli intermediari e la signora
Wanda possa essere l'anticamera di una svolta? Siamo quasi a Ferragosto, Icardi sarà pure un grande sfizio, ma una rincorsa così rischia di diventare aleatoria. E se fossimo in
Gabbiadini penseremmo "ma poi io sarei quello che deve risolvere i problemi dal primo settembre in poi? Con quale fiducia?". Quindi, mettiamoci un punto. In un senso o nell'altro. Foto: EUROSPORT