Idee poche e confuse: è la B più povera degli ultimi anni
Sei giornate di
Serie B per memorizzare una cosa: il livello è sotto il cinque, voti bassi in generale e la speranza che cambi qualcosa. Dovremmo andare oltre: mancano le idee, poche partite interessanti, troppa improvvisazione e meccanismi difensivi in certi casi imbarazzanti. A proposito: sotto quest'aspetto
Gattuso ha dato una lezione a tutti con il suo
Pisa organizzato al centimetro. Ma il nostro discorso è differente: ci sono organici abbastanza buoni che i rispettivi allenatori non riescono a far rendere. Ci sono equivoci di fondo, siamo sicuri che Galabinov sia l'attaccante ideale per le idee che ha in mente Boscaglia a
Novara? Insomma, molto spesso le partite sono da sbadiglio, le novità vere e allettanti per il momento non ci sono. Certo, si potrebbe parlare del
Benevento o del
Verona che ha un organico super, oppure del
Carpi che in qualche modo si ritroverà. Ma il nostro è un discorso più ad ampio raggio: cinque vittorie su cinque dell'ottimo
Cittadella sono bastate e avanzate per capire che questo è un campionato senza sale e pepe. Idee poche, confuse, soprattutto banali. Mai visto, almeno negli ultimi 15 anni. La speranza è che la musica cambi, molto in fretta.