IL MAGIC MOMENT DI EROS PISANO

Inutile girarci attorno: Luca Toni a Verona, sponda Hellas, "fa" mezza squadra e l'assenza del navigato totem in avanti si sta facendo sentire, secondo le previsioni. Il 38enne centravanti, operato al ginocchio, ne avrà ancora per circa un mese e mezzo e i contestuali problemi di Pazzini, ultimo anello di una lunga catena di infortuni, stanno complicando non poco la vita a Mandorlini e all'intera compagine scaligera in chiave salvezza. A maggior ragione adesso che anche Carpi e Frosinone, presunte vittime predesignate, stanno iniziando a prendere le misure e quindi a vincere. A differenza dei veneti, che sin qui hanno raccolto quattro pareggi e tre sconfitte in campionato.



Eppure in casa Verona di testa si segna lo stesso (due volte a bersaglio nelle ultime quattro partite): a travestirsi da Toni ci sta pensando Eros Pisano, esterno destro ventottenne con licenza di offendere e realizzare gol pesanti. Era già successo a Bergamo, inzuccata al 97' che aveva consentito ai gialloblu di riagguantare l'Atalanta all'ultimo respiro, per la disperazione di Edy Reja. È ricapitato ieri sera al "Bentegodi" nel derby esterno contro il Chievo, con l'unica differenza rappresentata dal fatto che l'incornata sotto misura ha sbloccato il risultato, poi riequilibrato in egual maniera da Castro. Una rete giustamente contestata, alla luce della posizione di offside del marcatore, all'atto della spizzata di Moras, sancita dalle moviole nel post gara. Il nostro personaggio del giorno però non ha fatto una grinza, dichiarando sinceramente: ”Il calcio è questo, a volte dà e a volte toglie. L'anno scorso avevano segnato loro in fuorigioco, diciamo che siamo pari. Sono contento a livello personale, ma in generale c’è rammarico perché facciamo buone prestazioni, nonostante le assenze, ma non portiamo a casa il risultato pieno. Ce la siamo sempre giocata anche quando abbiamo perso, ci mancano i risultati, ma con i valori che abbiamo la salvezza è alla nostra portata e non molleremo di un centimetro”.

Eros nasce a Busto Arsizio il 31 marzo del 1987 e, calcisticamente, muove i primi passi nella locale Antoniana, dove viene notato da Giorgio Scapini che nel 2004 lo segnala a Sean Sogliano, ai tempi rampante direttore sportivo di un Varese relegato in Eccellenza. A soli 17 anni il ragazzo, formatosi come ala e poi trasformatosi in terzino, viene aggregato alla prima squadra e nell’arco di un settennato, al netto di una breve parentesi a Pisa tra i cadetti, contribuisce in maniera significativa a ben quattro promozioni, fino al salto in Serie B. In totale all’ombra del “Franco Ossola” totalizza 166 presenze e va a segno 15 volte, non poche per un difensore. Nel 2011 Sogliano, frattanto divenuto ds del Palermo, lo porta in Sicilia: 39 le apparizioni in rosanero in una stagione e mezza, diverse delle quali agli ordini di Devis Mangia, che lo aveva lanciato a Varese e che poi Zamparini sostituisce con Mutti. Nel gennaio del 2013 passa in comproprietà al Genoa, in rossoblu scende in campo in 10 occasioni dopodiché rientra alla casa madre, con il Palermo che si aggiudica l’intero cartellino alle buste. Mossa che si rivela azzeccata, perché Pisano diventa un intoccabile all’interno della formazione che Iachini (subentrato a Gattuso in panchina) riporta immediatamente in A. L’ultimo trasferimento risale allo scorso 2 febbraio quando - indovinate chi - Sogliano lo rivuole con sé ancora una volta e lo preleva in prestito con obbligo di riscatto (poi esercitato) in caso di salvezza. In estate Sean ha salutato Verona per assumere le redini del Carpi, Eros però stavolta non lo ha seguito. Di certo, però, quando il laterale tornerà ad essere interessato da rumors di mercato, converrà preliminarmente localizzare il diesse che tanto stima il difensore col foglio rosa dei bomber. Pisano, in pieno magic moment... 



Foto: Twitter Eros Pisano