Ultimo aggiornamento: venerdi' 15 november 2024 00:25

IL MANCINO DI LUKA SUCIC È IL CALCIO

09.10.2024 | 15:00

La rasoiata di Alvarez, assistito da uno stupendo taconazo di Griezmann, stava per decretare il ritorno alla vittoria dell’Altetico Madrid, che latita ormai dalla sofferta gara in casa del Celta Vigo, risalente al 26 settembre. Ma la vittoria è ancora rimandata, perché al minuto 83 Luka Sucic dichiara al mondo intero di essere un talento superiore, con una perla che rovinerà le notti della banda di Simeone per tutta la pausa Nazionali.

Su un errore in uscita dei colchoneros, Oyarzabal pesca sulla trequarti Sucic, che con un mancino senza senso disegna un arcobaleno che termina sul secondo palo di Oblak, che non può fare altro che raccogliere la palla depositata in rete. La superiorità del gesto non risiede tanto nella conclusione (comunque meravigliosa), ma per lo più nella rapidità di esecuzione, oltre che nella piena consapevolezza miscelata al puro istinto che si cela dietro una scelta di questo tipo. Il centrocampista croato calcia verso la porta madrilena con una convinzione inquietante, e la sua coordinazione in preparazione all’impatto col pallone lancia un segnale inequivocabile: voleva metterla lì. Solo dopo viene il gesto tecnico, che ci disegna un giocatore coi limpidi connotati del campione.

Luka Sucic nasce a Linz, in Austria, l’8 settembre 2002. L’infatuazione per il calcio sboccia nelle giovanili dell’Alkoven, in cui il croato percepisce la forte attrazione per il pallone. Nel 2012, la parentesi all‘Edelweiß, durata fino al 2016, anno in cui il giocatore attira l’attenzione degli osservatori del Salisburgo. Un sogno che si avvera. Nelle giovanili del celebre club austriaco, Sucic si impone e inizia a sviluppare tecnicamente il suo mancino sublime. È un trequartista che ama far viaggiare il pallone, non particolarmente rapido, ma con colpi da fuoriclasse, che mette in mostra già in giovane età. La prima esperienza in un club professionistico avviene nella stagione 19/20 in seconda divisione austriaca, al Liefering, che lo accoglie in prestito per una stagione. Il club, anch’esso con sede a Salisburgo e appartenente a Red Bull, vede rinnovare completamente il proprio status dopo l’acquisto della multinazionale austriaca, avvenuta all’inizio dello scorso decennio. Passa dal disputare le proprie gare dalla piccola Sportanlage Anif, capace di 1000 spettatori, allo Stadion Wals-Siezenheim (oggi rinominato Red Bull Arena), teatro delle gare casalinghe del Salisburgo, divenendone una sorta di squadra satellite.

Al Liefering, Sucic condivide lo spogliatoio con quelli che oggi sono profili importantissimi del panorama europeo, come Sesko, Adeyemi o Adamu. In quella squadra piena di fenomeni, il croato si ritaglia un ruolo come esterno di destra, agendo però in zone più centrali del campo. Il referto a fine stagione è il seguente: 4 gol e 5 assist in 15 presenze. Numeri importanti, che convincono il Salisburgo ad offrire il primo contratto da professionista al giocatore, è il 15 luglio 2020. Già in quella stagione, il giocatore inizia a collezionare presenze, e chiuderà il campionato con un gol e un assist. Ma è nella stagione successiva (in cui tra l’altro arriva anche la prima convocazione con la Croazia dell’idolo Modric) che il classe 2002 trova la sua definitiva consacrazione. L’allora tecnico Matthias Jaissle gli cuce addosso il ruolo di trequartista dietro le due punte in uno spumeggiante 4-3-1-2 di pura tecnica e qualità. Ed è proprio in quelle zone del campo che Sucic si esprime come mai successogli in carriera, legando il gioco, mandando in porta i compagni e tentando conclusioni dal limite dell’area. Le statistiche parlano chiaro: 8 gol e 3 assist in 28 presenze, che gli valgono anche la presenza a Qatar 2022.

Al Salisburgo ci passerà altre due stagioni, in cui non raggiungerà mai le vette sfiorate nell’anno della consacrazione, ma si imporrà comunque come uno dei giocatori principali dei biancorossi. Quest’estate, dopo aver disputato l’Europeo con la Croazia che susciterà anche l’interesse di grandi club, Sucic sceglierà la Real Sociedad, squadra in cui può proseguire il suo processo di crescita e che sborserà nelle casse del club austriaco 10 milioni di euro.

Nell’ecosistema tattico del tecnico Imanol Aguacil, la stella croata agisce alle spalle di una punta tecnica come Oyarzabal in un 4-1-4-1 fluido, dinamico e a matrice offensiva, contesto che gli regala enorme range creativo. Al suo fianco, proprio per salvaguardare il suo estro e la sua licenza offensiva, Aguacil gli preferisce spesso un giocatore muscolare come Sergio Gomez, mediano in grado di fornire equilibrio e sostanza in mezzo al campo.

Proprio contro l’Atletico arriva il suo primo gol stagionale, con una perla di rara bellezza. Ne arriveranno di certo altri, e speriamo siano tutti così.

Foto: Instagram Luka Sucic