Il Cagliari, reduce dalla bruciante retrocessione in cadetteria, non è ancora riuscito a fare quadrato, resettare e recitare un ruolo da protagonista. La storia della serie B insegna, siamo a fine novembre e non manca il tempo per agganciare il treno che conta. L'importante è non perdere per strada la propria identità, ritrovare l'agognata compattezza partita dopo partita.
In questo periodo si sta facendo collezione di pareggi, l'organico sta rendendo al di sotto delle attese, alcuni errori a livello individuale e di reparto stanno costando punti, soltanto a sprazzi viene espresso un gioco efficace in virtù di profili di primo piano per la categoria. Soprattutto in fasi così delicate risulta fondamentale poter affidarsi non solo ad autentici valori aggiunti ma ad indiscutibili leader, personalità carismatiche dentro e fuori dal campo, in grado di caricarsi sulle spalle e spronare il gruppo alla ricerca del punto di svolta.
È la presentazione di Gianluca Lapadula, il pezzo pregiato dell'ultimo mercato estivo del Cagliari e non ci riferisco "soltanto" al contributo in termini realizzativi, un aspetto peraltro mai trascurabile soprattutto se i palloni giocabili sono così ridotti. L'ex attaccante del Milan non si tira mai indietro dinanzi alle responsabilità, si mette in gioco per il bene della squadra.
La gara contro la capolista Frosinone non ha rappresentato un'eccezione: tanto lavoro "sporco" in termini di sponde e raddoppi di marcatura, un rigore procurato e realizzato con freddezza, una devastante azione solitaria sull'out destro all'ultimo respiro che ha portato al clamoroso sorpasso firmato Pavoletti e annullato al Var. I sardi devono ancora trovare l'accelerazione a livello di prestazioni e risultati sotto la gestione Liverani, poter vantare un imprescindibile riferimento dotato di fiuto del goal, leadership ed esperienza come l'attaccante del Perù rappresenta una delle poche certezze in vista del mercato di riparazione.
Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net