Il mercato in campo – Disastro Manchester United: ripartire da zero, ancora una volta
13.04.2022 | 15:50
Prematura eliminazione dalla Coppa di Lega, uscita di scena dalla F.A Cup contro una compagine di seconda divisione, breve cammino in Champions League terminato al primo turno ad eliminazione diretta, in Premier League il sogno campionato è rimasto tale e ha dovuto fare i conti con la triste realtà di una squadra che, nonostante l’esonero di Solskjaer, rischia fortemente di non piazzarsi nemmeno tra le prime quattro. Non siamo nemmeno a metà aprile ma la stagione del Manchester United può già essere definita un totale fallimento.
Molto ha iniziato a sbriciolarsi in occasione della sconfitta ai rigori in finale di Europa League contro il Villarreal, i Red Devils sono rimasti ancora una volta con un pugno di mosche in mano, senza un nuovo trofeo da aggiungere in bacheca e la crescita del progetto Solskjaer ha subito un duro colpo. In estate la società non ha badato a spese per assicurarsi Varane, Sancho e Cristiano Ronaldo ma la squadra, reduce dal secondo posto in Premier, non soltanto non ha ridotto il gap rispetto al Manchester City, è letteralmente crollata da ogni punto di vista: mentale, caratteriale e fisico, perdendo qualsiasi identità di gioco e spirito.
La difesa, storico punto debole, è diventata completamente vulnerabile, con un netto calo di rendimento dei punti cardine della scorsa stagione, in primis Shaw e Maguire, protagonisti in positivo anche all’Europeo con la maglia dell’Inghilterra, e i costanti stop di Varane. Il centrocampo ha subito il mancato ambientamento di Van de Beek e l’ennesima annata tormentata di Pogba, tra incomprensioni tattiche, infortuni e il secondo contratto in scadenza, oltre all’assenza di elementi dal profilo tecnico di primissimo piano. In attacco le cose non sono andate meglio; CR7 è andato a corrente alternata, gli anni si fanno sentire e nonostante i goal non siano mancati in particolare fino a Natale, il suo apporto è stato complessivamente inferiore alle aspettative e all’investimento sostenuto. Sancho, tranne qualche lampo, non è stato un fattore, Rashford sta vivendo un’involuzione assolutamente inaspettata, Cavani è rimasto a lungo fermo ai box e Greenwood, l’attaccante più prolifico, è stato fermato da problemi con la giustizia.
Il pareggio con Leicester e la sconfitta con l’Everton con prestazioni indecorose hanno fatto toccare il punto più basso della gestione tecnica di Rangnick, anche se è sempre possibile raschiare ulteriormente il fondo. Se la scorsa stagione lo aveva visto spesso sotto discussione creando il dualismo con Henderson, quest’anno il Manchester United ha ritrovato il vero De Gea, protagonista di incredibili interventi che hanno spesso e volentieri limitato i danni, tenendo i compagni in gioco anche quando ai punti avrebbero meritato ulteriori sonore sconfitte. La stagione va terminata nel migliore dei modi per rispetto alla maglia, al club e ai tifosi, nel frattempo si programma il futuro. Nel caso in cui fosse Ten Hag a sedersi sulla panchina, ci si attenderebbe un’importante rivoluzione, con la priorità di puntare su giovani di talento, presenti in rosa e da trovare sul mercato.
Passare dall’eccezionale mondo Ajax, abituato da sempre a far crescere i propri prospetti in attesa di lanciarli in prima squadra, all’attuale confusione Manchester United non sarebbe senz’altro un compito semplice. I Red Devils hanno sempre puntato con decisione sul florido settore giovanile, dovranno riprendere quella filosofia e non gettare milioni di sterline dalla finestra, concentrandosi su giovani di valore in grado di rappresentare il presente e il futuro del club. Da queste parti il tempo scarseggia, sarà importante lavorare con la massima coesione nella società e sul mercato, il destino di elementi ultratrentenni pare destinato ben lontano dall’Old Trafford, anche se servirà parecchia inventiva nel trovare estimatori di chi vive stagioni deludenti e vanta ingaggi faraonici. Senza ombra di dubbio non mancherà il lavoro a chi sarà chiamato a ricostruire un club glorioso da tanti, troppi anni lontano anni luce dal ciclo Sir Alex Ferguson.
Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net
Foto: Twitter United