Il mercato in campo – Il muro Dragowski

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Bartłomiej Drągowski, classe '97. Non lo scopriamo sicuramente in questo momento, l'enorme potenziale era noto da tempo allo scouting europeo. La Fiorentina ha bruciato la concorrenza, inevitabile e fisiologico concedergli un minimo periodo di ambientamento. Dinanzi a qualche incertezza qualcuno si è probabilmente spaventato con eccessiva preoccupazione e ha compiuto il dietrofront, optando per il classico prestito di maturazione. A dire il vero anche ad Empoli non si è deciso immediatamente di affidargli lo status di titolare, ma è servito ben poco tempo, troppo elevato il gap rispetto alla concorrenza. Da quando l'Under 21 polacco ha difeso i pali degli azzurri abbiamo assistito progressivamente ad una lunga rimonta che ha sfiorato di raggiungere il clamoroso obiettivo salvezza. Anche le big hanno dovuto sbattere contro un autentico muro; il record di parate nell'assedio atalantino, i miracoli contro Fiorentina e Torino, il pomeriggio di grazia nel prestigioso palcoscenico di San Siro. Ulteriori margini di crescita non mancano, ovviamente bisogna ragionare per step e non farlo precipitare mediaticamente alla prima incertezza. Si sa ai giorni nostri quanto sia rumorosa la caduta quando si sta scalando la montagna nel calcio che conta. Fatte tutte le doverose premesse ci ritroviamo dinanzi ad uno dei migliori prospetti in circolazione, l'ha dimostrato fino alla fine. Sicurezza, tempismo, personalità, leadership, riflessi, senso della posizione, fisicità, coraggio. Nessuno è infallibile, nemmeno quando si para tutto il possibile e non solo. Non impeccabile sull'intervento su Icardi, Dragowski non vuole vivere rimuginando e pensa all'immediato riscatto. Dice subito di no all'argentino dagli undici metri e urla tutta la sua grinta, uno scossone all'intera squadra, il messaggio di chi non molla un centimetro. De Vrij, Asamoah, Brozovic, Icardi, Perisic, ci hanno provato in tanti. Due goal subiti, un numero di prodezze da lasciare a bocca aperta. L'Empoli esce a testa altissima da San Siro, purtroppo per il polacco anche il collega Handanovic ha abbassato la saracinesca, spegnendo le speranze salvezza dei ragazzi di Andreazzoli. Le prestazioni restano, il talento è per sempre. In prospettiva un potenziale crack di mercato dal valore inestimabile tra le mani della Fiorentina, facile immaginare una bagarre tra le big. Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net