Il mercato in campo – Lecce, saracinesca Falcone
Una fetta della salvezza del Lecce porta la firma di Wladimiro Falcone, una delle azzeccatissime operazioni di mercato definite da Pantaleo Corvino la scorsa estate. Arrivato in prestito con diritto di riscatto e contro-riscatto a cifre assai ridotte, i salentini hanno fiutato l'affare e non hanno esitato un istante a puntare su uno degli estremi difensori italiani in rampa di lancio, reduce finalmente dalla prima stagione con un certo spazio nella massima serie.
Non si può certo sostenere che il classe '95 abbia trovato la strada spianata per il grande calcio. La trafila nelle giovanili alla Sampdoria e una lunghissima gavetta in prestito in serie C, con la possibile svolta rappresentata dalla straordinaria annata disputata alla Lucchese, salvata sul campo grazie alle sue prodezze anche dagli undici metri, prima del fallimento per cause societarie. In quel momento qualcuno in più si accorse delle importanti qualità del portiere romano, riuscito soltanto l'anno scorso ad indossare con una certa continuità la maglia da titolare nella Sampdoria, il club tuttora proprietario del suo cartellino.
Esplosività, riflessi felini, personalità, coraggio, carattere, professionalità, un mix di esperienza e gioventù, quasi una sentenza ai rigori. A Cosenza si è contraddistinto da autentico protagonista alla prova del nove, la prima stagione da titolare inamovibile in cadetteria, con il compito di difendere la porta di una squadra in difficoltà, coinvolta nella lotta per non retrocedere, spesso e volentieri assai impegnato nel tenere i calabresi in partita con interventi sopra la media, talvolta perfino prodigiosi. Nonostante la mancata salvezza sul campo, l'esperienza in rossoblu ha consentito a Wladimiro Falcone di fornire una dimostrazione inconfutabile di un potenziale soltanto in parte conosciuto al grande calcio, dove troppo frettolosamente era stata usata l'etichetta di promessa mancata.
Dinanzi alla grandissima prima parte di stagione, ben al di sopra delle aspettative, che aveva illuso sulla facilità nel raggiungere l'obiettivo salvezza, la stagione del Lecce rappresenta un gioiello, anche e soprattutto tenendo conto delle difficoltà negli ultimi mesi. L'affanno finale è stato prezioso nel ricordare ai contestatori che si tratta di una neopromossa costruita con lungimiranza e competenza da Pantaleo Corvino e dalla società, puntando su un budget limitato e uno scouting di livello, le sofferenze fanno parte del cammino salvezza. Quando all'atteso ritorno nella massima serie si affronta una stagione ricca di insidie e da molti media ci si vede inseriti tra i retrocessi alla partenza, servono determinazione, spirito di gruppo, autostima, consapevolezza degli ostacoli da superare.
Tutte qualità che rientrano nel dna di Wladimiro Falcone, il quale fin da subito ha trasmesso personalità e sicurezza al reparto, ha fornito costantemente un rendimento di elevatissimo livello meritandosi spazio in copertina, in occasione dei rari errori compiuti non si è tirato indietro dalle responsabilità e ha fatto quadrato. Nei momenti di esaltazione del collettivo ha tenuto i piedi ben saldi per terra, quando la situazione sembrava precipitare non ha perso la calma, contribuendo ad evidenziare la compattezza di un gruppo che non si è sciolto ad un passo dal traguardo. Il suo riscatto rappresenterebbe il primo mattoncino di spessore per il Lecce che verrà, soprattutto al netto di alcune partenze che potrebbero registrarsi inevitabilmente per poter proseguire una strategia societaria che sta ottenendo successi, sia in prima squadra che a livello giovanile.
Foto: Instagram Falcone