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Il mercato in campo – L’imprevedibilità firmata Saponara

12.02.2020 | 20:00

Quando si fa il nome di Riccardo Saponara risulta inevitabile pensare alle qualità tecniche sopra la media e alla lunga serie di infortuni che ne hanno condizionato l’ascesa, in primis durante l’approdo al Milan, potenzialmente la svolta in assoluto.

Gioca ormai da una vita a grandi livelli, poi guardi la carta di identità, ti accorgi che da poco ha compiuto 28 anni e si trova nel pieno della carriera. In estate il mancato riscatto della Sampdoria, via Fiorentina il passaggio in prestito al Genoa, ritenuto un “tradimento” da una parte della Genova calcistica. Qualche infortunio, mai pienamente al centro del progetto, mesi vissuti ai margini, in attesa di una nuova proposta ricca di spazio e fiducia.

Scattato il countdown ad un nuovo trasloco mentre i club erano impegnati a ricucire i propri rapporti, sono stati Liverani e il Lecce gli unici a ripuntarci davvero. L’avvio dell’esperienza giallorossa è stato efficace, trascinante, d’impatto. Qualità, verticalizzazioni, classe, senza tralasciare quantità, abnegazione e copertura. Valore aggiunto a tutto campo, con il sorriso di chi può finalmente esprimere il talento con l’agognata continuità d’impiego.

Come era accaduto in blucerchiato l’avvio è stato superlativo. Adesso l’ex Empoli avrà già fatto partire gli scongiuri per non imbattersi nella malasorte e fatto quadrato in se stesso per mantenere un rendimento a livelli inevitabilmente decisivi per l’obiettivo salvezza. Contro la Spal, la formazione attualmente più lontana dalla permanenza in categoria, ci si aspetta una gara complicata, la sua imprevedibilità può rivelarsi il fattore che fa saltare il banco.

Liverani non ha nascosto che moltissime persone gli avessero sconsigliato l’operazione Saponara. Le ultime esperienze non brillanti, gli intoppi fisici e chissà quale altro aspetto. Nessuno è andato a “svernare” in Salento, la classe è risaputa, gli stimoli non mancano, si tocca con mano la voglia di lasciare il segno, far ricredere i numerosi scettici, ritornare protagonista in una piazza da troppi anni lontana dal calcio che conta.

L’ennesima operazione intelligente definita dal Ds Meluso, uno dei principali artefici della doppia promozione. A gennaio l’inatteso rinforzo da una diretta concorrente, in una campagna di rafforzamento esaltata inoltre da Donati, Deiola e Barak, ha fatto cambiare il volto all’11 titolare, le speranze salvezza sono prepotentemente tornate d’attualità.

Parte del mercato estivo non aveva portato i risultati sperati, in alcuni casi sono state evidenti le difficoltà d’ambientamento di interessanti profili esteri con la nostra serie A. Adesso “l’usato” sicuro per completare un triennio fantastico e consolidare l’eccezionale lavoro iniziato da lontano, seguendo un percorso fatto di programmazione, lungimiranza e oculatezza.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net