L'ennesima stagione senza trofei, la contestazione della tifoseria alla proprietà statunitense, una rosa apparentemente da rifondare, la rivoluzione sul mercato, le critiche verso Maguire, campioni da recuperare come Rashford, i guai giudiziari di Greenwood, il tormentone Cristiano Ronaldo. L'atmosfera al Manchester United era senz'altro pesante, Ten Hag era atteso da un compito assai arduo. Come se non bastasse il primo impatto con una realtà blasonata fuori dall'Olanda, l'ex tecnico dell'Ajax doveva fare i conti con un club alla ricerca di un progetto di spessore da portare avanti, senza però avere il tempo di chi non si chiama Manchester United.
L'inizio in Premier League non poteva essere peggiore; due clamorose scoppole e prestazioni imbarazzanti contro Brighton e Brentford, una squadra allo sbando dal profilo tattico a quello caratteriale e la panchina già a rischio. La svolta è avvenuta battendo il Liverpool, da quel momento altri sei successi, anche con la capolista Arsenal e Tottenham, due pareggi e l'unico k.o. pesante nel derby con il City. Ten Hag ha fatto la differenza, scegliendo modulo e giocatori dai quali ripartire, viene offerto un piacevole gioco palla a terra, verticale e ricco di sovrapposizioni. Nel girone di Europa League è ancora in ballo il primo posto, al momento occupato dal Real Sociedad.
Il mercato ha portato i primi frutti; i rinforzi dell'anno scorso stanno lasciando il segno, Varane fino all'infortunio e Sancho, gli elementi espressamente chiesti dal tecnico hanno avuto un ottimo impatto. Martinez, conteso in estate all'Arsenal, si contraddistingue per tempismo, personalità e concretezza, Eriksen si è messo alle spalle i problemi di salute e in mediana fornisce un contributo non solo di qualità, al fianco di Casemiro, al quale è stato inevitabilmente necessario un minimo di adattamento ad un torneo ben differente per ritmo alla Liga. Sulle corsie esterne Malacia, seppur giovanissimo, ha fatto intravedere buone doti e ha ampi margini di crescita, Antony è costato quasi 100 milioni e in campo ha subito gonfiato la rete nelle gare più sentite.
Nel frattempo Bruno Fernandes sta ritrovando il rendimento dei tempi migliori, il tecnico olandese ha avuto il grande merito di contribuire al recupero di Rashford, un talento infinito reduce da un anno e mezzo con difficoltà in termini fisici e la delusione dell'Europeo, senza scordare Martial, in questo avvio di stagione spesso ai box ma letteralmente rinato in termini di autostima ed entusiasmo. Oggi il Manchester United di Ten Hag è una Squadra a tutti gli effetti, la rosa non è profonda in tutti i ruoli ma ha tutto per giocarsela fino in fondo per un posto Champions. Se poi si ammira un De Gea sugli scudi come contro il West Ham, l'obiettivo è ancora più vicino.