Ultimo aggiornamento: giovedi' 26 dicembre 2024 00:05

Il Milan è una prigione: perché?

20.08.2012 | 12:58

Ieri, entrando a San Siro, ho notato una tristezza tutta rossonera. Non chiedetemi come, quando e perché: l’intera serata così, come se mancasse qualcosa, come se qualcuno si fosse portato via l’entusiasmo. Una volta il trofeo “Berlusconi” era, molto spesso, l’Evento per fare passerella, per presentare qualche big con un tappeto rosso steso. E con qualche giro di campo per far salire l’adrenalina e saggiare l’applausometro.
Sei del Milan e soffri: riscopri San Siro dopo aver assistito a una fuga senza precedenti. La potete considerare anche necessità di fare cassa, come nel caso di Thiago Silva e Ibrahimovic. Ma a parte i due grossi calibri, notate l’elenco di chi ha tagliato la corda: da Inzaghi a Seedorf, da Zambrotta a Gattuso passando per Nesta. E poi c’è Cassano, un’altra stranezza.
Quando è sbarcato a Milanello la soddisfazione di Antonio era un proclama continuo. “Questa maglia è il massimo, se scopri il Milan non vuoi più andar via…“. Non sono parole di dieci anni fa. Ma sembrano tali se poi memorizzi, in una notte d’estate, le dichiarazioni di Adriano Galliani: “Cassano ha chiesto di essere ceduto”. Sinceramente non una sorpresa assoluta, ne parliamo da mesi, il malessere crescente alla fine è diventato sopportazione.
Dicono: ma Cassano dovrebbe essere riconoscente a una società che gli è stata vicina nel momento dei problemi cardiaci che avevano rischiato di minare l’intera carriera. Questa è un’altra storia: Cassano è riconoscente, tuttavia considera la storia chiusa e non resta attaccato per forza all’armadietto di Carnago. Colpa delle cessioni illustri? Forse, in fondo Antonio aveva parlato chiaro e tondo dal ritiro della Nazionale quando Thiago era ancora rossonero. Le incomprensioni con Allegri? Una chiave di lettura porta lì, inutile girarci facendo finta di nulla.
Adesso la domanda non è quanto potrà servire Pazzini al Milan, di sicuro sarebbe utile. Urge cambiare discorso, avete visto la difesa rossonera durante il “Berlusconi”? Una voragine dietro l’altra: pensare di sostituire i Professori Nesta e Thiago con Yepes (Bonera o Mexes) e Zapata (o Acerbi) significa immaginare di poter attraversare l’Oceano Indiano con una barca a vela. Alla prima onda leggermente alta ti ribaltano…
Ma il quiz è un altro: perché il Milan è una prigione al punto che in tanti decidono di tagliare la corda? Fossimo in Berlusconi e Galliani ci porremmo mille quesiti. E qui non c’entrano solo le esigenze di bilancio.