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IL MILAN, LO SCEICCO E PEP

12.10.2012 | 10:54

 

Il Milan sogna Guardiola. Con uno sceicco al fianco (almeno uno) non correrebbe il rischio, fortissimo, di trasformare il sogno in un incubo. Bella la volontà di programmare il futuro con il miglior allenatore libero (e non solo) in circolazione. Ma perché la salita si trasformi in falsopiano e discesa, e non nel Tourmalet, sarebbe il caso di accogliere forze fresche in società.

Le voci di queste ore, che vogliono gli arabi al fianco di Berlusconi, hanno una logica. E si incastrano bene, sulla carta, con la volontà di acciuffare – almeno di provare a farlo – la guida che sa come rifondare pensando al risultato in nome dello spettacolo. Fateci caso: lo scorso gennaio Berlusconi negava con forza la semplice ipotesi di un Milan ceduto, sia pure parzialmente, a ricconi in grado di sbloccare un punto inevitabilmente di non ritorno. Ovvero l’impossibilità di investire come una volta. E quindi la necessità di privarsi dei campionissimi, senza sostituirli degnamente.

Da quel gennaio ai giorni nostri Berlusconi sta pensando a una rivisitazione. Ovvero: cedere una quota, incassare una somma dai 250 ai 300 milioni, ripartire con un Milan all’altezza delle tradizioni e del blasone. Alla larga dall’ultimo, troppo goffo per non provocare imbarazzi. Dicono: ma perché da settimane Berlusconi non si sofferma sulla squadra del cuore? Perché non parla, non giudica, non accarezza i tifosi depressi? Semplicemente perché non saprebbe cosa dire: il bel giuoco e i risultati non abitano qui, ogni domenica è una tortura. Meglio preparare una svolta che faccia tornare presto il sorriso smarrito. E che consenta di ritrovare la parola: è difficile soffermarsi sulle sconfitte a catena quando sei reduce da trionfi in giro per l’Europa e per il mondo.

Uno sceicco per acciuffare Pep. Almeno per provarci. Può essere una scorciatoia, un sentiero accessibile. Berlusconi e Galliani sanno che questo Milan va ripensato e ridondato. E sanno che andare da Guardiola senza argomenti convincenti (denaro fresco per nuovi investimenti) sarebbe come pensare di attraversare l’oceano con una barchetta a vela. Pep sarà corteggiatissimo dalle inglesi. E segue con interesse i passi del suo amico Begiristain che sta parlando anche con il City. Guardiola non ha fretta, gli tornerà la voglia. Giocare d’anticipo deve essere l’idea. Altrimenti, meglio smettere di sognare per prevenire un inevitabile incubo.

Il Milan, lo sceicco e Pep: non sempre tutti gli ingredienti giusti consentono di bere un sontuoso cocktail. Ma può essere la strada per non ubriacarsi di illusioni.