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IL NAPOLI E LA BESTIA

28.07.2013 | 00:30

Abbiamo i tre califfi: Tevez per la Juve, Gomez per la Fiorentina e Higuain per il Napoli. Sincerità: se ci avessero detto un mese fa che sarebbero arrivati tre signori così, saremmo cascati dal letto e avrebbero dovuto portarci in ospedale con fratture multiple e prognosi non inferiore ai 40 giorni. Adesso dobbiamo sorbirci i professorini di turno: quello non va bene; quell’altro è costato troppo; il terzo della compagnia non è compatibile. Gelosia. Invidia. Ai tempi della scuola tutti ci provavano con la più carina della classe. E chi non ci riusciva, piuttosto che ammettere il flop, se la cavava con un “ma non ne valeva la pena, dai…”. Voce del verbo rosicare. Mi piace moltissimo questa diatriba in corso tra tifoserie. “Noi abbiamo Tevez”. “Ma volevi Higuain e non te lo potevi permettere”. “Ok, ma vuoi mettere Super Mario Gomez. Suvvia, arrendetevi, non fate i bischeri”. Si capisce bene che se il Milan cerca di rispondere con Ola John (lo diciamo con il massimo rispetto verso un buonissimo talento) qui si interrompono i collegamenti senza troppi margini di manovra.

 

Ci sarebbe poi il gioco delle valutazioni: se facessimo uno speciale di quattro ore, senza interruzioni pubblicitarie, non riusciremmo a metterci d’accordo. Dunque: Higuain 40, Gomez una ventina, Villa poco più di cinque, Jovetic 30, Tevez una quindicina, bonus compresi. Beh, sinceramente qualcosa sfugge. Ma il gioco delle valutazioni è più instabile e imprevedibile delle previsioni meteo. Ci sono certi colonnelli che hanno perso il posto e la reputazione: prevedevano il sole, invece grandinava. Fino a un mese e mezzo fa l’Aston Villa chiedeva 40 milioni di sterline per Benteke, probabilmente una provocazione per allontanare i pretendenti. Altrimenti non ci sarebbero motivazioni.

 

Il Napoli è un babà. Bello questo respiro internazionale che De La vuole dare al secondo quinquennio. Che nelle aspettative dovrebbe essere quello del raccolto: si chiama scudetto, ma che nessuno si azzardi a pronunciare quella parola. Adesso il Napoli, non contento di aver acciuffato Higuain, si è messo all’inseguimento della Bestia. La Bestia è Jackson Martinez, un mix di esplosività, potenza, fiuto del gol. Anzi, nato per il gol. Becca la porta sempre, ispirato come quel cane che al controllo dogana è il più bravo di tutti a individuare lo spacciatore più furbo in arrivo dal Sudamerica. Ma torniamo a Martinez: l’operazione può diventare bella calda, a patto che al Porto non facciano i furbi e non chiedano i 40 milioni della clausola (verbale). Ma al Porto sono nati furbi, non molleranno facilmente, abituati ai tormentoni di mercato. Domani dovrebbe sbarcare uno degli uomini di fiducia della Bestia Jackson, quel Guillermo Lara che ha un ruolo importante. Martinez vuole il Napoli, il Napoli vuole Martinez, il Porto vuole che il Napoli e Martinez si fidanzino molto presto. Tutto questo mentre De La e Marotta si vedranno per Zuniga. E la contropartita potrebbe essere Matri. Tuttavia Martinez escluderebbe Matri, questo lo sa anche un bambino. E viceversa. Comunque sarebbe il caso sciogliere questa matassa Zuniga: giusto che Aurelio, il number one del Napoli, ci metta l’orgoglio e dica che resterà fino alla conclusione del contratto. Ma se Camilo non fosse contento e dovesse arrivare alla scadenza con le paturnie, sarebbe meglio consentirgli di tagliare la corda. Per non scoprire a novembre la necessità di prendere un altro esterno a gennaio.

 

Ci sono personaggi, anche di mercato, che valgono da soli il prezzo del biglietto. Ogni riferimento a Marco Verratti e Javier Pastore non è certo casuale. Capitolo Verratti: presto arriverà l’annuncio ufficiale del rinnovo con adeguamento, il Paris Saint Germain in questa stagione non intende perderlo. Proprio ora che ha agganciato Verratti e che sente di avere ambizioni importanti, sempre più importanti. Ma dalla prossima estate può succedere di tutto: la Fiorentina in prima fila, e la Juve che può tornare. La smentita di rito di De Laurentiis su un tentativo fatto può essere un boomerang per la prospettiva: sarebbe stato meglio non commentare, lasciar scivolare la pratica, visto che la telefonata a Jean Claude Blanc è partita nella mattinata di venerdì. Ed era tremendamente seria, con un’offerta da oltre 20 milioni pronta. Capitolo Pastore: i contatti con Sabatini ci sono, se non quotidiani almeno trisettimanali. Il rapporto è tra padre e figlio calcistici, il classico incrocio tra chi (Javier) è riconoscente a chi (Sabatini) non ha smesso di pensare a quel giocoliere pescato nell’Huracan, destinazione Palermo e soffiato a una concorrenza infinita. Non so come e quando, ma sono straconvinto che al primo varco giusto, se ci fossero le condizioni, Sabatini non si farebbe pregare per riportare il suo pupillo in Italia. Prima o poi magari accadrà, ma bisogna capire quanto prima e quanto poi…

Altre cose accadranno in un mese abbondante di calcio mercato. La vicenda Thohir blocca l’Inter, ma sono convinto che Moratti regalerà a Mazzarri una squadra competitiva. Il Milan è fermo (in attesa di sbloccare Honda e con Ljajic in testa) con i problemi di sempre. Galliani dice che il gruppo resta competitivo, può darsi. Ma bisognerebbe spiegarlo ai tifosi che vedono gli altri sprecare caviale e champagne e devono accontentarsi di un “paninozzo” con la mortadella. Il tifoso vuole essere sempre contento. Come Diego, che di cognome fa proprio Contento: esterno di qualità, probabilmente non più nel radar del Bayern, semplicemente perché Guardiola farà altre scelte. Occhio alla possibilità di vederlo dalle nostre parti, gli esterni fanno comodo a tutti: al Napoli (ma solo se partisse Zuniga), alla Fiorentina, senza tralasciare l’Inter e le romane. Il ragazzo, napoletano doc, farebbe fuoco e fiamme per sbarcare in serie A. E’ già Contento di nome, potrebbe esserlo di fatto.