UEFA, SUA MAESTÀ L’INSENSIBILE

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Ha mollato anche chi ha voluto assurdamente tenere duro fino all’ultimo minuto. Ora il pallone non rotola più: in Champions o in Europa League, in Bundesliga e in Premier, gli ultimi campionati di élite che hanno capito - vivaddio - di non dover agire controcorrente per pura follia. Già, semplicemente folle che dinanzi a bollettini devastanti e tragici ormai in giro per l’Europa, fino a poche ore fa non sentissero da quell’orecchio. In Germania avevano addirittura programmato una partita a porte aperte, quella di Lipsia. In Inghilterra, da dove arrivano spesso lezioni di morale e stupidaggini del genere, non era bastato la positività di tre calciatori del Leicester, stavano ancora traccheggiando e prendendo tempo come se si dovesse utilizzare la monetina e affidare al destino una decisione che avrebbero dovuto prendere senza continuare fino a cinque. E neanche fino a uno. Semplicemente scandaloso il comportamento dell’UEFA che, abbondantemente fuori tempo massimo, ha finalmente capito (voce del verbo capire) che Champions ed Europa League andavano rinviate a data da destinarsi. Ci sarà tempo per riparlarne, non ci piace (e lo diciamo sinceramente) l’atteggiamento di chi spreca tempo per pronosticare il giorno della ripresa del campionato oppure per auspicare una sospensione definitiva. Non è il caso, non è il momento, non è saggio e ci permettiamo di aggiungere che se queste sono le condizioni non è una prescrizione medica scrivere un editoriale consultando una patetica palla di vetro. L’UEFA ne esce a pezzi perché ci ha trasmesso l’ulteriore messaggio, qualora se ne avvertisse la necessità, che non ha gli occhi per vedere e le orecchie per ascoltare. In nome del business, anche la guerra. Lo fecero già nel 2001, dopo il mostruoso attentato alle Torri Gemelle, disponendo di rispettare la serata di Champions League prevista poche ore dopo semplicemente perché non c’era il “tempo materiale di rinviare le partite”. Allucinante. Sua Maestà (l’Insensibile) Uefa aveva già colpito quasi 19 fa, nel frattempo nessuno ha fermato questo trend spaventoso di far prevalere il business sul resto, non potevamo certo aspettarci da chi ha sempre ragionato così un’inversione improvvisa di tendenza. Chi nasce tondo sempre tondo sarà, il quadrato non saprà mai cosa sia. Purtroppo (per fortuna) non siamo tutti uguali anche nel silenzio che si impone in situazioni del genere. Ieri dal Venezuela fenomeni metropolitani hanno voluto fare lo scoop “pronosticando”, come se fosse un colpo di calciomercato, la positività di Paulo Dybala. La smentita della Juve e il passaggio social della stessa Joya hanno sgombrato il campo da qualsiasi equivoco, ma qui ragioniamo con gente che vuole fare i colpi giornalistici sulla salute delle persone. E ci viene la nausea (scusate) al semplice pensiero, come c’è venuta in passato per altre situazioni del genere. Qui non si tratta di fare scoop ma di restare muti. E di pregare. Con dedica anche all’UEFA perché anche quel mondo, quando ritorneremo la serenità, cambi radicalmente. Sua Maestà (l’Insensibile) deve smetterla di giocare sulla pelle delle persone. Ceferin porti il pallone nel giardino di casa sua: se ritiene, può farlo rotolare lì. Noi siamo chiusi, non rotola più: tornerà a rimbalzare, e sarà bellissimo, quando usciremo da questo incubo. Non ci interessa oggi fare i soloni, distribuendo vacue morali per capire come e perché i campionati dovranno ripartire, fermarsi oppure chissà cosa. Sappiamo che accadrà, certo che accadrà. Ma prima il resto, che conta molto di più, grazie.   Foto: Twitter ufficiale Champions League